18 Novembre 2024
18:07
Domenica sportiva pavese: Kogasso riporta un titolo a Voghera. Pavia spreca l’occasione, Elachem Vigevano non regge il secondo tempo
PROVINCIA DI PAVIA – La domenica sportiva pavese appena trascorsa racconta storie di campo che uniscono passione, tenacia, sorprese e occasioni mancate.
Perché, oggi, partire dalla boxe e non dal calcio? Perché Jonathan Kogasso ha fatto ciò che i tifosi vogheresi aspettavano da troppo tempo, riportando un titolo italiano in città. Una cintura che mancava dai tempi di Parisi e Gigliotti. Il pugile vogherese ha dimostrato sul ring di essere un gigante della categoria dei pesi massimi leggeri, battendo Roberto Lizzi con un verdetto unanime, 98-92. Una vittoria chiara, che non lascia spazio a discussioni, ma che merita comunque una riflessione più profonda. L’avversario Lizzi, pur senza riuscire a reggere il passo fino alla fine, ha fatto sudare Kogasso per le prime riprese, colpendo con il suo gancio sinistro e con qualche kg recuperato dopo il peso. Una strategia che, purtroppo per Lizzi, non ha resistito all’intensità dell’incontro, ma che ha messo in luce la necessità di Kogasso di studiare e adattarsi prima di imporsi.
Il pugile vogherese ha fatto vedere solidità e preparazione fisica, tenendo a distanza Lizzi grazie a un jab preciso e combinazioni vincenti. Eppure, come sempre in ogni grande successo, non sono mancati i margini di miglioramento. Il primo round ha visto Kogasso un po’ in difficoltà, colpito da un gancio sinistro che ha rischiato di far vacillare il suo passo. Una piccola imperfezione che lui stesso ammette. Questo lascia aperti dubbi sulle sue capacità di gestire i colpi imprevisti di avversari più dinamici. Ma dal quarto round in poi, Kogasso ha dominato, mettendo a segno colpi precisi e doppiati che Lizzi non ha saputo contrastare. La superiorità tecnica è emersa chiara, ma la domanda resta: quanto ancora può crescere Kogasso? Il titolo italiano è il primo passo, ma la sua ambizione è chiara e non si ferma lì. Voghera ha un nuovo campione, ma ora è il momento di vedere se “Mamba” avrà la forza di farsi valere anche su palcoscenici internazionali più esigenti.
Pavia Calcio: occasione persa?
Tornando al calcio, il Pavia torna da Solbiate Arno con un pareggio difficile da digerire. In superiorità numerica per l’intera ripresa e avanti nel punteggio, gli azzurri si sono fatti raggiungere dalla capolista Solbiatese, mantenendo inalterato il distacco in classifica. Una giornata che lascia interrogativi aperti. Cosa è mancato realmente? Cinismo, gestione o semplicemente la consapevolezza dei propri mezzi?
Il match ha messo in luce una squadra capace di costruire, con Dugourd protagonista nel recupero palla e nell’avviare le transizioni. Il gol di Perna nasce da un’azione corale efficace. Eppure, non basta dominare per un tempo se non si chiudono le partite. La rete del 2-2 subita da palla inattiva sembra denunciare una fragilità tattica nei momenti decisivi. Ed ecco il ridondante ritornello: mancanza di attenzione o di tenuta mentale? Il tecnico Bellinzaghi parla di rammarico per le ripartenze sprecate. Le occasioni per colpire c’erano. Perna e Panigada hanno avuto la possibilità di piazzare il colpo del KO, ma il risultato non si è sbloccato. Superiorità numerica e qualità tecnica non si sono tradotte in concretezza. Troppi errori nell’ultimo passaggio, come ciliegina sulla torta. La lettura del finale di gara resta un punto critico, con la Solbiatese capace di recuperare grazie a un angolo e all’inserimento di Riceputi.
La classifica pesa, ma il tecnico azzurro crede nella rimonta. Una convinzione che può accendere il dibattito tra i tifosi: questa squadra ha le risorse per colmare il divario? Con due pareggi consecutivi negli scontri diretti, Pavia dimostra di essere competitivo, ma non infallibile. Restano margini di crescita, ma il tempo stringe. Ogni partita sarà un test di maturità per capire se il Pavia può davvero puntare al vertice o se sarà destinato a inseguire fino alla fine.
Vogherese, caduta a Chieri: brusco passo indietro
La Vogherese cede 2-0 sul campo di un Chieri ultimo in classifica ma decisamente affamato. Una prestazione opaca per i rossoneri, che fanno un passo indietro netto rispetto alla vittoria contro la capolista Bra della scorsa settimana. Il Chieri, guidato dall’ex tecnico rossonero Marco Molluso, trova la seconda vittoria stagionale grazie alla determinazione e a un pressing efficace, approfittando di una Voghe spenta e priva di mordente.
L’incontro si apre con errori in fase di costruzione da parte della Vogherese, incapace di proporre un gioco fluido. Un grave errore del portiere Rossi al 24′ spiana la strada al vantaggio del Chieri: un cross innocuo di Ozara viene mal gestito, e Stojkovic insacca. La reazione dei rossoneri è inesistente, con una manovra lenta e poco ispirata. Nella ripresa, qualche timido segnale offensivo, ma la Voghe resta sterile sotto porta. Al contrario, il Chieri sfrutta le ripartenze e sigilla la vittoria nel recupero con il gol del giovane Borgna, classe 2007, servito da Stojkovic.
Mister Cavaliere opta per il 4-3-1-2 iniziale, con Zito a supporto di Longo e Gallo. Cambi tattici nel secondo tempo, con il passaggio al 4-2-3-1 per cercare maggiore incisività, ma i risultati non arrivano. La squadra manca di lucidità e fatica a imporsi nei duelli, nonostante la superiorità territoriale nella ripresa. L’allenatore rossonero, Andrea Cavaliere, non cerca scuse: “Siamo stati piatti, lenti e senza cattiveria agonistica. È evidente che non siamo ancora maturi”. Anche il direttore sportivo Rino D’Agnelli sottolinea l’assenza di concentrazione contro squadre di bassa classifica: “Abbiamo insistito tutta la settimana sull’approccio, ma non è bastato”. Marco Molluso, tecnico del Chieri ed ex allenatore rossonero, si gode il successo e riconosce l’impatto positivo dei nuovi innesti Ozara e Petracca: “Hanno dato profondità alla rosa. Questa vittoria ci dà fiducia per il futuro”.
Il prossimo match casalingo contro la Cairese sarà un banco di prova per la Vogherese, chiamata a ritrovare identità e motivazione. Servirà una prestazione completamente diversa per uscire dalla zona playout e dissipare le tensioni con la tifoseria, sempre più critica verso la gestione societaria.
Oltrepo, vittoria e riscatto contro l’Asti
L’Oltrepo ribalta una partita iniziata in salita. Primo tempo concluso con un gol subito all’ultimo respiro, secondo tempo trasformato in una sinfonia calcistica. Squadra che finalmente ha preso consapevolezza dei propri mezzi, cambiando volto rispetto alle difficoltà iniziali. Tre gol in 39 minuti hanno capovolto il risultato e riscritto una storia che ultimamente parlava troppo spesso di rimonte subite. Questa volta, è la squadra di Parolini a imporre la legge del contrattacco.
L’Asti, partito forte nei primi quarantacinque minuti, si perde di fronte alla pressione costante degli avversari. L’Oltrepò detta i ritmi, muove il pallone con rapidità, sfrutta ogni occasione. Andrini apre le danze con un’azione lucida. Spatari raddoppia con una giocata personale che incarna sicurezza e tecnica. Cretti chiude i conti con una costruzione corale che non lascia scampo. Il cambio di modulo operato da Parolini incide, portando a una superiorità tattica decisiva.
Vittoria che allontana, almeno per ora, lo spettro dei playout. Il salto fuori dalla zona calda non è definitivo, ma consegna una squadra diversa rispetto all’inizio di stagione. Errori difensivi e blackout sembrano un ricordo. Questa continuità basterà contro le rivali dirette. Il prossimo turno ad Albenga sarà una prova di maturità.
De Rinaldis, ammonito, salterà la sfida. Peserà la sua assenza in un centrocampo che ha trovato equilibrio. Parolini, soddisfatto, riconosce i progressi ma non abbassa la guardia. Quante volte si è parlato di riprese sbagliate o di occasioni perse. Questa volta, la musica sembra cambiata. Resta da vedere quanto tempo risuonerà la nuova melodia.
Casteggio: pareggio amaro contro l’Ispra, esonerato il ds Palladino
Non molto lontano da Broni, in casa Casteggio si chiude un weekend che lascia più ombre che luci. Lo scontro diretto contro l’Ispra al Comunale finisce 1-1, un risultato che non smuove la classifica e mantiene la squadra invischiata nella zona playout. Ad aggravare il momento, nella giornata di oggi arriva la notizia dell’esonero del direttore sportivo Palladino, una scelta che riflette il clima di insoddisfazione e l’urgenza di una svolta.
L’illusione del gol in apertura di Bertocchi svanisce presto. Cross preciso di Arbasini, colpo di testa sul secondo palo e vantaggio immediato: sembra l’inizio di una giornata favorevole. Ma il Casteggio spreca troppo, e l’Ispra ne approfitta con Garcia, che in contropiede sfrutta una disattenzione difensiva per riportare il punteggio in equilibrio. Il contraccolpo psicologico si fa sentire: la squadra perde mordente, rischia e non riesce a ritrovare il filo della partita.
Nel secondo tempo, il Casteggio appare spento. Bahirov fatica a trovare spazi, De Stradis non incide come dovrebbe, e il centrocampo si dimostra poco efficace nel supportare le punte. Murriero evita guai peggiori con interventi decisivi, mentre l’Ispra prende coraggio, guadagna metri e sfiora il colpo grosso. Nel finale, un episodio dubbio in area ospite scatena le proteste dei gialloblù, ma l’arbitro lascia correre.
Il pareggio non cancella i limiti evidenti di una squadra incapace di gestire le partite chiave. L’addio di Palladino sottolinea la necessità di un cambiamento, mentre il derby con il Pavia incombe, carico di tensioni e aspettative. Con una classifica sempre più corta e un margine d’errore quasi inesistente, il prossimo incontro diventa un banco di prova decisivo per il futuro del Casteggio.
Elachem Vigevano: occasione mancata a Udine
Nel basket la Elachem Vigevano torna da Udine con una sconfitta pesante, non tanto per il risultato quanto per l’andamento della gara. Dopo un primo tempo dominato, chiuso con un vantaggio in doppia cifra, la squadra si è smarrita, lasciando spazio al rientro friulano. Lucidità evaporata nella ripresa, difesa perforabile, attacco contratto e un metro arbitrale non sempre lineare hanno complicato una situazione già fragile. Vigevano ha mostrato il meglio e il peggio di sé in una serata che invita a riflettere sulla gestione del vantaggio e sulla capacità di reggere la pressione.
Il primo tempo ha messo in luce un’organizzazione tattica efficace. Stefanini e Mack hanno trascinato la squadra con giocate di spessore, supportati da un Taflaj finalmente incisivo. La difesa ha retto contro una formazione di alto livello, imbrigliando Udine con raddoppi puntuali e transizioni rapide. Nonostante le assenze, la squadra ha mostrato carattere, accumulando un vantaggio significativo. Ma la ripresa ha raccontato un’altra storia. Udine, sfruttando la zona, ha trovato il ritmo dall’arco con Ikangi e Hickey, mentre Vigevano ha smarrito fluidità offensiva e incisività. I rimbalzi offensivi concessi nel primo tempo sono diventati un macigno, e alcune decisioni arbitrali dubbie hanno aggiunto frustrazione.
Le prestazioni individuali meritano attenzione. Mack ha garantito solidità, Taflaj ha risposto presente, ma altri tasselli del roster sono sembrati fuori partita. Jerkovic, impalpabile anche stavolta, lascia interrogativi sulla sua continuità. La gestione di alcuni momenti fondamentali, come i mancati raddoppi difensivi e la poca precisione nelle scelte offensive, ha vanificato quanto costruito.
Coach Pansa avrà tempo per analizzare e lavorare. La pausa consentirà di ricaricare energie fisiche e mentali, ma il calendario di dicembre non darà tregua. Rimini, Bologna e Rieti saranno test decisivi per capire se Vigevano può aspirare a qualcosa in più di una semplice salvezza.
Volley – Serie C femminile
Binasco regola Settimo Milanese senza difficoltà, ma il titolo di protagonista va altrove. Legnano non si ferma, nemmeno sul campo di Cisliano. Certosa inciampa di nuovo, lasciando il tie-break a Basiglio. Una battuta d’arresto che pesa sul morale e sulla classifica. Universo Pavia crolla a Solaro, segnale preoccupante per una squadra che fatica a trovare continuità. Psg San Genesio ribalta un match iniziato male contro Milanotre, ma il cammino resta pieno di incognite. Quali risposte arriveranno nelle prossime giornate
Volley – Serie C maschile
Cus Pavia approfitta di Limbiate per salire al terzo posto. Una vittoria solida, ma servono conferme per inseguire il duo di testa. Adolescere Voghera non regge l’urto della capolista Monza. Lì la differenza si è vista nei dettagli, con margini che sembrano incolmabili. Il cammino per risalire richiederà un cambio di marcia e forse qualcosa di più.
Volley – Serie D maschile
Gifra Vigevano spazza via Magenta e mantiene il comando con autorità. Qualcuno riuscirà a spezzare questo dominio Si fatica a trovare una rivale credibile. Universo Pavia cade a Rozzano senza mai dare l’impressione di poter cambiare l’inerzia del match. Problemi strutturali che il calendario non potrà certo risolvere da solo.
Serie D femminile
Stradella allunga in vetta passando a Tromello, dimostrando che il primo posto non è casuale. Adolescere Voghera lascia punti pesanti a Milano contro il Viscontini, una frenata inaspettata che lascia dubbi sulla capacità di tenere il passo delle migliori. Mortara espugna Binasco, ma la strada verso i vertici resta lunga. Certosa cede a Cilavegna, confermando che in casa non sempre arrivano risposte. La classifica inizia a delinearsi, ma la stagione promette ancora colpi di scena.
“Lo sport è il dominio dell’imprevedibile”, diceva Edoardo Mangiarotti. E la domenica pavese non ha fatto eccezione. Ogni partita ha aggiunto un tassello al mosaico di una stagione che vive di sfide e speranze. Come quella volta al Parisi, quando un giovane calciatore segnò il suo primo gol e i compagni lo sollevarono come un trofeo. Ogni gara è così, un racconto a sé che mescola ambizioni e delusioni, dove il vero successo non è solo vincere, ma lasciare un segno nei ricordi di chi ci è vicino.