27 Novembre 2024
11:11
Detenuto tenta di aggredire medico in infermeria. Due giorni dopo un’altra aggressione a un agente della Penitenziaria
ALESSANDRIA – Il sindacato Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, è tornato a chiedere con forza un intervento per frenare gli episodi di violenza all’interno delle carceri piemontesi e tutelare gli agenti in servizio. Le carceri di Alessandria e Vercelli per l’Osapp sono ormai “veri e propri campi di battaglia”. Negli ultimi giorni sono stati due gli episodi violenti al “Cantiello e Gaeta” di Alessandria.
Il 23 novembre un detenuto è entrato con forza nell’infermeria del carcere e dopo aver insultato e minacciato la dottoressa in servizio e aver tentato di aggredirla ha strattonato un assistente capo della polizia penitenziaria facendolo finire contro uno schedario. Solo due giorni dopo un altro detenuto ha iniziato a creare disordini. L’uomo ha afferrato delle lamette che ha puntato minacciosamente contro gli agenti e nel tentativo di schivarle un altro assistente capo è caduto a terra fratturandosi un dito della mano.
Altrettanto critica è la situazione descritta dall’Osapp all’interno del carcere di Vercelli. Nel tardo pomeriggio di lunedì, racconta il sindacato, è stato appiccato un incendio in una cella e quando il personale della polizia penitenziaria è intervenuto uno dei detenuti si è prima barricato in bagno e poi, con la gamba di un tavolo, ha aggredito ben 11 poliziotti.
“Le carceri di Alessandria e di Vercelli sono da tempo fuori controllo – ha evidenziato il vice del Segretario Generale Leo Beneduci – con il personale di Polizia penitenziaria del tutto abbandonato a sé stesso, nella completa confusione e privo di qualsivoglia tutela rispetto alle continue aggressioni e allo strapotere delle frange più violente della popolazione detenuta nei cui confronti gli addetti del Corpo rischiano la vita ogni giorno. E’ inaccettabile che l’amministrazione penitenziaria centrale resti silente e di fatto assente a fronte di una crisi gestionale ed organizzativa nelle carceri piemontesi e sul restante territorio nazionale di così ampia portata. Altrettanto grave e inammissibile che in una regione che annovera il Sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia delegato proprio al personale del Corpo, lo stesso non intervenga con decisione e lasci le donne e gli uomini in uniforme e di sua diretta responsabilità in tali disastrose condizioni. Pertanto – conclude Beneduci – non ci resta che chiedere al Guardasigilli Carlo Nordio di intervenire direttamente nella gestione dell’attuale marasma penitenziario, anche andando ad individuare negli incarichi di responsabilità del settore, rispetto alle attuali, figure di adeguate competenza e professionalità, nonché provvedendo a restituire al personale di Polizia penitenziaria nelle carceri, attualmente deluso, svilito ed offeso oltre che nel fisico anche nel morale, dignità e fiducia nel proprio ruolo istituzionale”.