Autore Redazione
mercoledì
18 Dicembre 2024
05:00
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Politica - Alessandria - Novi Ligure

Gestore unico del servizio idrico. Posizioni “distanti” e “dubbi tecnici” rallentano il percorso

Gestore unico del servizio idrico. Posizioni “distanti” e “dubbi tecnici” rallentano il percorso

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Bisognava procedere spediti ma posizioni “distanti” e “dubbi tecnici stanno rallentando il percorso per arrivare a unire Amag Reti Idriche, Acos Gestione Acqua e Comuni Riuniti Belforte in un’unica società consortile per la gestione del servizio idrico. La scadenza del 31 dicembre fissata dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, e dal Ministero dei Trasporti, è sempre più vicina e il rischio è perdere oltre 30 milioni di fondi Pnrr.

Martedì Egato6 ha riunito attorno a un tavolo i gestori coinvolti per un incontro informale in vista dell’assemblea già convocata per venerdì ma una soluzione “condivisa” come vorrebbe l’Autorità d’Ambito ancora non c’è. Il problema non sta nella “volontà politica”, confermata pubblicamente qualche settimana fa dai sindaci di Alessandria e Novi Ligure, ma nella strada che le società che gestiscono il servizio idrico vogliono seguire per arrivare a unire le realtà del territorio. Sul fronte della “governance” erano già state ammesse alcune “resistenze” ma in sede Egato la discussione è legata “solo a questioni tecniche“, ha assicurato il presidente dell’Autorità d’ambito, Giacomo Perocchio.

Uno dei “nodi” da sciogliere per creare la società consortile è legato alla natura stessa delle società.  Amag Reti Idriche è totalmente pubblica così come Comuni Riuniti Belforte ma non Acos. Nella holding della società novese, infatti, circa un 30% di quote sono delle private Iren e Asm Voghera, con quest’ultima che oltretutto fa parte di un altro ambito. Acos Gestione Acqua insiste quindi per una società consortile mista con l’alessandrina Amag Reti Idriche che lascia però fuori i piccoli Comuni Riuniti che puntano a una gestione del servizio idrico interamente pubblica. In mezzo alle distanti posizioni c’è Amag Reti Idriche che è disponibile e aperta a tutte le soluzioni. Per l’azienda alessandrina, infatti, l’importante è non perdere i fondi Pnrr, contando che circa 7 milioni di euro sono già stati spesi o impegnati. E se non dovessero arrivare sarebbe un grosso problema.

Sulla proposta della società novese ci sono “dubbi”. Non è detto che al Ministero e ad Arera vada bene un’intesa a due anziché a tre. Egato6, ha puntualizzato il presidente Giacomo Perocchio,  ha comunque già avviato interlocuzioni con gli organi competenti per verificare la fattibilità di tutte le possibili strade. L’Autorità d’ambito aveva fissato un termine già scaduto per redigere lo Statuto ma Perocchio confida ancora in una sintesi che “metta tutti d’accordo e rappresenti l’intero territorio”. La possibile soluzione per il presidente di Egato6 è Amias. L’Azienda multiservizi idrici e ambientali Scrivia conta una ventina di comuni soci, tra cui Novi e Tortona, e, oltre a essere totalmente pubblica, è proprietaria delle reti e ha anche un 5% di Gestione Acqua. Un’intesa tra Amias e Amag Reti Idriche assicurerebbe quindi una gestione interamente pubblica, e quindi affidamenti “in house” senza gare, e terrebbe insieme anche i piccoli comuni. Egato6, infatti, rappresenta “tutto il territorio” e l’Autorità d’ambito non vuole lasciare fuori nessuno: “Ma, soprattutto, vogliano rispettare i termini per preservare i fondi Pnrr, non perdere futuri finanziamenti che potrebbero arrivare e salvaguardare la concessione. Il Ministero ci chiede di formalizzare un percorso entro fino anno per il gestore unico. Stiamo ragionando su come arrivarci e conto di raggiungere l’obiettivo entro i tempi fissati” ha spiegato Perocchio.

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