Autore Redazione
mercoledì
22 Gennaio 2025
05:00
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Cronaca - Piemonte

Crisi Conbipel: guardia alta anche l’Alessandrino ma i negozi dovrebbero scansare le chiusure

Crisi Conbipel: guardia alta anche l’Alessandrino ma i negozi dovrebbero scansare le chiusure

PIEMONTE – Dovrebbero essere svelati al tavolo di trattativa in programma questo mercoledì al Ministero delle Imprese e del Made in Italy i dettagli della vendita, e del futuro dei dipendenti, di Conbipel, storico marchio di abbigliamento piemontese nato nel 1958 a Cocconato, nell’Astigiano.

Il passaggio, due anni fa, alla Btx Italian Retail and Brand – società che vede in maggioranza la Eapparels Ltd controllata dalla private equity di Singapore Grow Capital Global Holdings e l’Agenzia di Stato Invitalia con il 49% delle azioni, non ha salvato la situazione. L’azienda, dal 2020 in amministrazione straordinaria, sta affrontando una procedura di composizione negoziata della crisi e le forti difficoltà impattano sui circa mille dipendenti, da quelli impiegati nei 130 negozi ancora aperti in tutta Italia, fino ai 139 lavoratori della sede di Cocconato.
Conbipel conta tre punti vendita anche in provincia di Alessandria: uno nel capoluogo, uno a Serravalle e un terzo a Casale Monferrato, ha ricordato Emanuele Romaniello della Filcams Cgil di Alessandria. Anche il sindacalista della Camera del Lavoro alessandrina segue quindi con attenzione il tavolo di trattativa portato avanti a livello nazionale dalla Filcams Cgil insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Le tre sigle hanno espresso forte preoccupazione per la situazione e sono in prima linea per garantire la difesa dei livelli occupazionali. Nelle passate settimane, infatti, si sono moltiplicate le indiscrezioni su possibili acquirenti, e anche su piani di rilancio del marchio che non garantirebbero, però, la tutela di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. Negli incontri che si sono già tenuti nelle passate settimane si è parlato della chiusura di 50 punti vendita entro il 2025 e di nuova cassa integrazione per i lavoratori di Cocconato. La crisi, quindi, preoccupa anche nell’Alessandrino. La forbice degli tagli, comunque, non dovrebbe puntare in direzione di Alessandria, Serravalle o Casale. I tre negozi in provincia sembra siano “interessanti” agli occhi di nuovi acquirenti e “non sono stati inseriti nell’elenco delle chiusure“. Romaniello della Filcams Cgil di Alessandria preferisce però “dirlo sottovoce” in attesa di aggiornamenti dal tavolo in programma questo mercoledì, perché la situazione del marchio a livello nazionale “è delicata“.

 

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