Autore Redazione
giovedì
23 Gennaio 2025
05:00
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Cronaca - Novi Ligure

Cgil Novi Ligure: bilancio 2024 e sfide 2025 tra crisi industriali, diritti sociali e “lavoro di rete”

Cgil Novi Ligure: bilancio 2024 e sfide 2025 tra crisi industriali, diritti sociali e “lavoro di rete”

NOVI LIGURE – Il 2024 è stato un altro anno complicato per il tessuto produttivo e sociale di Novi Ligure. Diverse realtà industriali e produttive hanno vissuto crisi profonde o momenti di transizione delicati e anche le famiglie hanno affrontato un quotidiano sempre più complicato anche a causa dei rincari energetici. La Cgil di Novi Ligure ha monitorato e seguito molte di queste situazioni, cercando soluzioni che tutelassero i lavoratori e i cittadini del territorio novese.

I servizi del Patronato Inca e del Caaf della Cgil di Novi hanno gestito un volume impressionante di pratiche, molte delle quali per persone non iscritte al sindacato. La gestione delle richieste per l‘Assegno di Inclusione (ADI), in un contesto normativo poco chiaro, ha rappresentato una delle principali sfide dello scorso anno, con il territorio novese secondo solo ad Alessandria per numero di pratiche compilate. Sempre per sostenere i cittadini novesi, la Cgil ha costruito collaborazioni con il Comune di Novi Ligure per partecipare all’Osservatorio sul Lavoro e a iniziative congiunte per migliorare il trasporto pubblico e i servizi sanitari, e l’associazione Auser, integrata con Serravalle, ha risposto a una crescente domanda di mobilità sociale, offrendo oltre 200 servizi di accompagnamento e percorrendo più di 30.000 km.

Il 2024 è stato anche un anno di “mobilitazione” su vari fronti, come ha ricordato nel suo bilancio Marco Sali, coordinatore della zona di Novi Ligure della Camera del Lavoro di Alessandria. La Cgil di Novi è scesa in campo per la raccolta firme per i 4 referendum della Cgil, raccogliendo 510 adesioni totali, e per la raccolta firme contro l’autonomia differenziata (317 firme). Tante, poi, le iniziative legate alla gestione delle emergenze sociali e le mobilitazioni legate alle crisi di alcune di aziende del territorio.

Per quanto riguarda il tessuto produttivo, le Acciaierie d’Italia (ex ILVA) continuano a rappresentare un nodo cruciale per l’economia novese. La crisi che ha investito il settore siderurgico preoccupa anche le istituzioni regionali e comunali e la Cgil di Novi, insieme alla Camera del Lavoro di Alessandria, ha partecipato ai tavoli di crisi per cercare soluzioni condivise. Tuttavia, l’incertezza persiste: non tutte le manifestazioni di interesse per l’impianto sembrano orientate a preservare la produzione complessiva. La visita del Ministro del Lavoro, Adolfo Urso, ha acceso una luce sulle possibili strategie future, ma rimane il dubbio sul destino del complesso.

La Pernigotti, simbolo della tradizione dolciaria novese, è “in una fase di rilancio”. Tuttavia, il futuro dello stabilimento di Viale Rimembranze è legato alle trattative con la proprietà turca. Nonostante le rassicurazioni sul marchio storico, permangono timori tra i lavoratori e le istituzioni locali ma per la Cgil gli sforzi della dirigenza e delle maestranze hanno creato le basi per una ripresa sostenibile, aprendo anche prospettive di contrattazione di secondo livello.

Un altro capitolo significativo è stato quello dello stabilimento Schiavetti, dove la tensione tra i lavoratori e la dirigenza aveva raggiunto livelli critici. La Cgil, insieme alla Fiom di Alessandria, ha sostenuto i dipendenti attraverso presidi e azioni di lotta. La vertenza si è conclusa positivamente con l’attivazione di una procedura di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO), che ha calmato le acque e aperto uno spazio per un confronto più costruttivo.

Come il metalmeccanico e l’industria dolciaria, anche altri comparti stanno attraversando difficoltà significative a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e pratiche di dumping contrattuale, con l’applicazione di contratti non conformi al settore che mettono in difficoltà i lavoratori.  Nonostante le criticità, alcune realtà aziendali stanno però mostrando segnali di espansione. Aziende come Neoceram (meccanica di precisione), Innate (farmaceutica) e Baglietto (metalmeccanica) testimoniano che il territorio ha potenzialità di sviluppo. La logistica, con l’interesse crescente per nuovi insediamenti, potrebbe rappresentare un’opportunità importante, purché “venga bilanciato l’impatto ambientale e infrastrutturale”, ha sottolineato la Camera del Lavoro di Novi Ligure.

Lasciato alle spalle il 2024, la Cgil di Novi Ligure continuerà a essere in prima linea per costruire un futuro più stabile e sostenibile per le il territorio. Il 2025, infatti, si preannuncia un anno complesso per Novi Ligure e per l’Italia intera, con sfide economiche, sociali e politiche che richiederanno interventi decisi e una rete di sostegno sempre più forte.

La Cgil di Novi Ligure, nel tracciare le priorità per il nuovo anno, pone l’accento su temi cruciali come il rincaro delle bollette energetiche, il crescente impoverimento delle famiglie e la crisi delle piccole e medie imprese. La deindustrializzazione e l’aumento della povertà, alimentati da salari e pensioni inadeguati a fronteggiare l’inflazione, per il sindacato rendono “urgente un intervento strutturale”.

Particolare attenzione è rivolta all’emergenza abitativa, con costi crescenti per gli affitti e una gestione inefficiente degli alloggi pubblici, e alla sanità, dove il decadimento dei servizi territoriali mette a rischio il diritto alla salute: “Sposiamo in pieno le parole ripetute più volte dal sindaco di Novi Ligure Muliere “Bisogna fare rete” – ha  concluso Marco Sali –  Siamo certi da sempre sia necessario fare squadra e per questo ci siamo adoperati di nostra iniziativa nel corso dell’anno per attivare sinergie efficaci tra enti gestori dei servizi, per dare informazioni e indicazioni precise alle persone e aiutarle nel risolvere le proprie necessità in maniera soddisfacente e più veloce. C’è tanto lavoro da fare ma abbiamo compiuto il primo passo, speriamo di non trovarci da soli”.

 

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