Autore Redazione
venerdì
31 Gennaio 2025
05:15
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Cronaca - Tortona

Omicidio in stazione a Tortona. Il sindacato di Polizia Siulp: “Avevamo lanciato l’allarme. Ora si intervenga”

Omicidio in stazione a Tortona. Il sindacato di Polizia Siulp: “Avevamo lanciato l’allarme. Ora si intervenga”

TORTONA – Dopo l’omicidio di Ange Jordan Tchombiap, il ragazzo di 19 anni accoltellato in stazione a Tortona, il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP) è tornato a chiedere con forza il ripristino del Posto di Polizia Ferroviaria a Tortona e in tutte le stazioni dove sono stati tagliati presidi Polfer, e ridotta così la presenza delle forze dell’ordine. Il SIULP, ha ricordato, aveva lanciato l’allarme sul progressivo indebolimento dei controlli in stazioni dell’Alessandrino che sono “crocevia strategici” della rete ferroviaria piemontese e l’omicidio del diciannovenne a Tortona, per il sindacato di Polizia, è “il drammatico epilogo” della situazione denunciata.

La sicurezza – puntualizza nella nota il SIULP – non è una variabile di bilancio da tagliare a piacimento: le conseguenze di queste scelte sono oggi sotto gli occhi di tutti. La stazione di Tortona, crocevia strategico della rete ferroviaria piemontese, è stata privata di un presidio essenziale, lasciando un territorio ampio e complesso senza una reale capacità di controllo. I pochi agenti rimasti devono coprire un’area vastissima, operando in condizioni di costante emergenza e con risorse ormai ridotte all’osso. Il personale della Polfer di Alessandria, già sottodimensionato, è costretto a sopperire a queste carenze con interventi sporadici e insufficienti a garantire un’efficace prevenzione.

I dati parlano chiaro: nel 2017, in nome di una discutibile spending review, venne attuato un piano di razionalizzazione delle spese che portò alla chiusura di ben 73 presidi di Polizia su tutto il territorio nazionale. Nella sola provincia di Alessandria, tali tagli determinarono la chiusura dei posti Polfer di Acqui Terme, Casale Monferrato, Arquata Scrivia e Tortona, lasciando un vuoto enorme nella sicurezza di un’area strategica. Queste chiusure hanno creato nel tempo un effetto domino devastante. Senza un presidio fisso, interi territori sono stati lasciati scoperti, rendendo difficoltoso il controllo delle aree ferroviarie e circostanti. La stazione di Tortona, ad esempio, è oggi un simbolo delle conseguenze di queste scelte politiche sbagliate: un crocevia fondamentale per i trasporti ferroviari e stradali, privato di un punto di riferimento essenziale per la sicurezza quale il Posto di Polizia Ferroviaria. Per quanto riguarda la criminalità, la provincia di Alessandria si colloca al 30º posto in Italia per numero di denunce, con 14.900 segnalazioni nel 2023, pari a 3.662 ogni 100.000 abitanti. Sebbene non disponiamo di dati specifici esclusivamente per Tortona, è evidente che la mancanza di presidi di polizia influisce negativamente sulla sicurezza dell’intera area. I furti totali nella provincia ammontano a 5.950, di cui 1.398 in abitazioni, 659 con destrezza, 767 in esercizi commerciali e 451 su auto in strada. Inoltre, si registrano 2.024 denunce per truffe e frodi informatiche, 470 per minacce, 118 per percosse, 467 per lesioni dolose e 2.150 per danneggiamenti. Questi numeri evidenziano una situazione preoccupante che richiede interventi immediati.

Se si volesse ripristinare immediatamente il Posto fisso di Polizia alla stazione di Tortona, il personale da assegnare sarebbe subito disponibile e si individuerebbe tra tutti coloro che ogni giorno raggiungono la lontana sede di Alessandria. Non ci sono dunque alibi per rimandare ancora questa decisione: si tratta solo di una questione di volontà politica e amministrativa. I cittadini hanno diritto a un presidio di sicurezza stabile e operativo.

Oggi piangiamo una vittima, ma non possiamo permettere che questa tragedia venga archiviata senza una reazione decisa e immediata. Chiediamo con forza il ripristino del Posto di Polizia Ferroviaria alla stazione di Tortona. La sicurezza dei cittadini e dei viaggiatori deve tornare ad essere una priorità assoluta, e ciò può avvenire solo con una presenza costante e strutturata delle forze dell’ordine nelle aree più sensibili. Non accettiamo più risposte evasive o generiche promesse di potenziamento futuro: servono interventi immediati e concreti. Ci rivolgiamo direttamente al Ministero dell’Interno, alla Prefettura e ai vertici della Polizia di Stato affinché venga urgentemente invertita la rotta. Le istituzioni non possono più ignorare le conseguenze delle loro decisioni: la sicurezza pubblica non è negoziabile.

Il SIULP continuerà la sua battaglia affinché tragedie come questa non si ripetano mai più. Se non verranno adottate misure tempestive, siamo pronti a ogni iniziativa di protesta necessaria per difendere il diritto alla sicurezza di cittadini”. 

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