Autore Redazione
mercoledì
12 Febbraio 2025
10:03
Condividi
Cronaca - Alessandria

Sindacati su Amag: “Risposte ancora lacunose. Tutta la politica si unisca per risolvere la situazione”

Sindacati su Amag: “Risposte ancora lacunose. Tutta la politica si unisca per risolvere la situazione”

ALESSANDRIA – Sindacati e lavoratori di Amag non abbassano la guardia e rimangono in attesa di risposte più chiare dall’azienda. Se non ci saranno passi avanti torneranno a manifestare. Lo chiariscono Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil in un comunicato congiunto che commenta l’esito dello sciopero di lunedì 10 febbraio 2025.

Alcune “risposte sono ancora molte lacunose“, hanno spiegato le parti sociali, che ora chiederanno un’incontro all’Egato 6per approfondire la situazione del Servizio idrico integrato allo stato attuale e in prospettiva, inoltre si valuterà una richiesta di incontro al MIT per capire le ragioni del blocco dei finanziamenti PNRR“.

La manifestazione, aggiungono i sindacati ha dato un “segnale importante alla proprietà, a chi gestisce l’azienda e all’intera città” ed è servita a spiegare che “le decisioni dichiarate non sono convincenti e  lasciano estremamente perplessi in merito al futuro della società. Negli ultimi mesi gli impegni presi ai tavoli sindacali e istituzionali riguardo la presentazione del piano industriale, il conferimento ad Amag di alcune attività oggi in capo alla proprietà e l’interruzione del rapporto di consulenza sono stati puntualmente disattesi. La riorganizzazione in atto nel Gruppo è stata del tutto unilaterale e lo spostamento delle persone coinvolte è stato eseguito senza il confronto con il sindacato, e senza un’analisi precisa delle competenze, portando anche a spostamenti multipli della stessa persona. Tutto questo ha generato una credibilità nella gestione ai minimi storici“.

Nel confronto con il sindaco lo stesso primo cittadino ha spiegato che “la situazione del Servizio Idrico Integrato generata dalla decisione del MIT e di Arera di bloccare i finanziamenti del PNRR sta creando una forte incertezza sul futuro di Amag. La scelta di andare a gara con la cessione della quota di maggioranza del capitale sociale di Reti Gas e della gara a doppio oggetto per Amag Ambiente, stando allo stato attuale dei conti del Gruppo e i rilevanti investimenti necessari, è inevitabile. È stato ribadito che la scelta di vendere Alegas fatta dalla precedente gestione è stata deflagrante e ha indebolito l’intero Gruppo in quanto il ricavato dell’operazione non è stato interamente reinvestito nella società“.

Tra i vari punti critici i sindacati hanno manifestato “preoccupazioni e rammarico nei confronti della proprietà nel non assegnare attività ulteriori ad Amag, evidenziando in oltre la necessità di maggiori competenze da parte di chi amministra la società“. Ora l’auspicio è che “tutta la politica sia protagonista nella soluzione ai problemi“.

Condividi