21 Febbraio 2016
23:57
Un sindaco sull’alluvione 2014: “situazione sempre di emergenza e seppelliti dalla burocrazia”
COSTA VESCOVATO – Con una lettera inviata al premier Matteo Renzi, a Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture, e a tutte le principali istituzioni, il sindaco di Costa Vescovato, Fabio Boveri, ha denunciato la grave situazione in cui si trova ancora oggi il paese, a un anno e mezzo dall’alluvione di ottobre e novembre 2014. Nonostante il tempo trascorso Costa Vescovato si trova ancora oggi ad affrontare una frana che si è riattivata lentamente. Tra strade cedute o rischiose per la sicurezza e un acquedotto danneggiato per l’80% la situazione ogni giorno diventa sempre più fragile e rischiosa, ha spiegato il primo cittadino, stufo di una situazione immobile e seppellita dalla burocrazia.
“Lo scenario illustrato ai vari enti è disastroso. A oggi non abbiamo potuto dare una risposta a tutte le famiglie che hanno subito l’alluvione. La situazione è disastrosa. In più oggi, con la trasformazione della Provincia da ente di primo gardo a ente di secondo grado, assistiamo a un mezzo abbandono della manutenzione delle strade provinciali. Non per colpa dell’istituzione ma per la trasformazione e la mancanza di fondi. Inoltre con il decreto sblocca Italia noi dobbiamo fare dei progetti da inserire in un sistema nazionale che dovrà essere valutato dal Ministero a Roma. Nel nostro caso però gli interventi sono prioritari e di emergenza e da un anno e mezzo non abbiamo risposte ed è tutto fermo“.
La descrizione della situazione nella lettera inviata a tutte le autorità è precisa e puntuale. Si parte da una frana “sottostante il paese che si è riattivata lentamente distruggendo le opere di monitoraggio dell’Arpa Piemonte, quali piezometri e inclinometri“, per arrivare a una situazione delicatissima per l’acquedotto “in quanto danneggiato per l’80% dalle frane e dalle acque alluvionali“. A tutto questo si aggiunge il “grave rischio per il collettore fognario e il depuratore“, la difficoltà di deflusso delle acque del torrente Ossona e l’impossibilità di intervenire sulla manutenzione della viabilità provinciale, “ormai quasi abbandonata“.
“Nell’epoca dei computer facciamo più carta di quando non esistevano – ha aggiunto il sindaco. Ciò che faccio nel mio Comune viene fatto anche a Torino e Milano, solo che io ho un impiegato e un messo comunale. In più abbiamo chilometri di infrastrutture, di strade, di acquedotti, fognature. La realtà che l’85% dell’Italia siamo noi, piccole realtà. Ormai è ingestibile il sistema burocratico in Italia. Noi siamo tutti piccoli comuni sani, mentre quelli superiori a 5 mila abitanti sono quasi tutti indebitati. Noi andiamo a vedere le briciole e meritiamo rispetto.”
Il sindaco pretende ora una risposta: “me la devono dare – ha spiegato Boveri. Io devo garantire servizi primari ai cittadini. Una risposta deve arrivare.”
(Nella foto immagine di archivio degli eventi alluvionali del 2014 nel tortonese)
Fabrizio Laddago