18 Aprile 2025
06:00
Jazz:Re:Found Festival 2025: annunciati i primi ospiti
Forte dell’ottimo risultato dell’edizione 2024, con oltre 15.000 presenze registrate, continuando a contare sul supporto di un network di partner in forte espansione e una community sempre più ampia e fidelizzata, Jazz:Re:Found Festival è pronto ad annunciare i primi nomi in line up per l’edizione 2025. Dopo il successo dello scorso anno viene confermata la formula delle cinque giornate, con la giornata inaugurale di mercoledì 27 agosto. Fino a domenica 31 agosto, quindi, il borgo di Cella Monte, immerso nel Monferrato patrimonio UNESCO, si trasforma nuovamente in un palco diffuso a cielo aperto, grazie a una line up che esplora le tendenze più contemporanee del panorama internazionale, come da tradizione per il Festival che giunge quest’anno alla diciassettesima edizione. Spicca in questo primo lancio, a cui seguiranno altri due annunci, la regina dell’electro-pop irlandese Róisín Murphy, impegnata in una brillante carriera solista dopo aver scritto alcuni indimenticabili capitoli del sound a cavallo degli anni ‘90 e 2000 con i Moloko. In quasi trent’anni di carriera, Róisín Murphy ha saputo reinvertarsi costantemente, sorprendendo sempre pubblico e addetti ai lavori: ultimo tassello di questo camaleontico percorso, l’album “Hit Parade”, prodotto insieme a Dj Koze e pubblicato da Ninja Tune.
Un’evoluzione straordinaria quella di Seun Kuti, nel cartellone di Jazz:Re:Found insieme alla storica formazione degli Egypt 80. Erede diretto di Fela, non solo porta avanti la legacy musicale e politica del padre, ma reinventa l’afrobeat in un dialogo continuo con le sonorità contemporanee, dal rap al nu-soul; ha collaborato con star come Robert Glasper, Carlos Santana, Lenny Kravitz e ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards con “Black Times”, candidato tra i migliori album world. Il cartellone dei live conferma l’attenzione di Jazz:Re:Found alle sonorità più fresche e interessanti del panorama contemporaneo. Da Nubya Garcia, tra i nomi più rilevanti e consolidati del nu-jazz made in UK, al trio dell’acclamato pianista Moses Yoofee, che unisce jazz, hip hop, funk e soul; da Adi Oasis, carismatica esponente dell’r&b contemporaneo tra sonorità retrofuturistiche e groove funk, a Rosie Lowe, songwriter raffinata e dal tocco postmoderno, passando per gli Oreglo, espressione vivace della giovane scena jazz londinese; da Matteo Mancuso, enfant prodige della chitarra e fenomeno di YouTube, agli Addict Ameba, collettivo milanese tra ethio-jazz e influenze latine, fino al progetto Malasartoria Milano con un tributo al compianto genio di Roy Ayers, recentemente scomparso.
La consolle di Jazz:Re:Found sarà come sempre costellata di stelle: da Colleen “Cosmo” Murphy, tra gli eredi riconosciuti di David Mancuso e dj resident del festival We Out Here, a Benji B, radio host per la BBC, producer e music consultant per brand come Louis Vuitton e Celine; da Coco Maria, pupilla di Gilles Peterson specializzata in sonorità brasiliane, sudamericane e caraibiche, a Natasha Diggs, dj e producer newyorkese nota per i suoi strabilianti set a 45 giri, fino a Flo Real, eclettica dj in equilibrio tra elettronica, afro-funk e attitudine jazz; ritorna con un progetto tailor made Lefto Early Bird, che curerà una giornata di programmazione sul palco dell’Ecomuseo, stage abitualmente dedicato alle sonorità più sperimentali e d’avanguardia. Menzione speciale per Channel One, leggenda del roots reggae e del dub londinese che, con il suo sound system, continua a infiammare il carnevale di Notting Hill e le consolle di tutto il mondo.
L’edizione 2025 di Jazz:Re:Found Festival, inoltre, tradurrà in uno speciale progetto installativo il concept “Ancestral Intelligence”di Shiro Fujioka, producer e artista visivo basato negli Stati Uniti, specializzato in opere realizzate con intelligenza artificiale, di ispirazione afro-futuristica. Un progetto che omaggia i 50 anni dall’uscita del capolavoro distopico “Space is the Place”, film dai dubbi successi al botteghino, ma che ha tracciato la rotta seminale di una scena artistica che con Sun Ra, Pharoah Sanders e Lonnie Liston Smith, è stata in grado di definire un nuovo linguaggio caro all’estetica di Jazz:Re:Found, quello dell’astral jazz, un suono astrale e astratto, spaziale e sentimentale capace di ispirare nel tempo le generazioni afroamericane e i nuovi musicisti della wave post-jazz.