15 Aprile 2025
15:30
Il banco orafo in luoghi simbolo per diffondere la cultura orafa valenzana
VALENZA – Valenza ha scelto il banco orafo per rappresentare la tradizione orafa valenzana e diffondere la propria cultura artigiana. Questo strumento di lavoro, infatti, è lo spazio sul quale l’orafo e l’incastonatore lavorano con le loro sapienti mani per creare opere d’arte da indossare. L’Amministrazione comunale ha quindi dato vita al progetto del “Banco Diffuso” che ha coinvolto e coinvolgerà differenti luoghi, pubblici e privati, che ospiteranno al loro interno storici banchi orafi. Il banco sarà quindi lo strumento a cui affidare la narrazione della storia pluricentenaria della tradizione orafa valenzana.
Grazie alla collaborazione con l’Associazione Amici del Museo dell’Arte Orafa Valenzana che ha fornito alcuni pregevoli banchi, parte della ricca collezione che negli anni è stata ordinata e conservata con attenzione e dedizione. I primi tre banchi saranno collocati nella Manifattura Bulgari, e nelle scuole IC“Paolo e Rita Borsellino” e “7 Fratelli Cervi” e saranno i testimoni di questo itinerario nella storia, nella tradizione e nel passaggio dei saperi tra le generazioni, base della cultura orafa valenzana.“Il progetto del Banco Diffuso si inserisce nel più ampio quadro delle attività che questa Amministrazione porta avanti, dall’inizio del mandato, per la promozione della tradizione orafa valenzana – hanno spiegato il sindaco Maurizio Oddone e l’Assessore ai Beni Culturali Alessia Zaio. Un’iniziativa che disseminerà, attraverso il banco orafo, la storia del nostro distretto in luoghi differenti della città, in spazi, come la scuola, in cui anche tanti giovani possano incuriosirsi al mestiere e al fare artigiano. È questo un altro contributo che vogliamo dare alla città e al suo distretto orafo con il Centro Espositivo dell’Arte Orafa Valenzana e con il futuro Museo. Ringraziamo per aver aderito con entusiasmo all’iniziativa la Manifattura Bulgari, i Dirigenti Scolastici Maurizio Primo Carandini e Armida Rosaria Dose e l’Associazione Amici del Museo dell’Arte Orafa Valenzana”.
LA DEFINIZIONE DEL BANCO ORAFO dal lemmario dei termini tecnici dell’oreficeria valenzana pubblicato sul sito www.archiviorafivalenza.it
Banco per orafi (al banc) e per orafo incassatore (al banc dl’incasadur e taburat) ha la parte anteriore sagomata e profilata con bordino arrotondato in legno per l’arresto degli attrezzi. Sotto lo stocco vi è il cassettino per gli attrezzi; il grande cassetto sottostante è foderato di lastra in zinco con angoli interni senza spigolo per facilitare il recupero dell’oro caduto durante la lavorazione. Oppure sul lato lungo del banco si trova la rientranza semicircolare che corrisponde al posto dell’orafo detta a Valenza piazza. Al centro di questa è infilato nell’apposita cavità lo zoccolo, detto stocco (al stoc), utilizzato per appoggiarvi l’oggetto durante la lavorazione. Sotto lo stocco è un cassettino senza maniglia. Più in basso vi è un cassetto largo quanto la piazza, tenuto sempre aperto, foderato da una lamiera in zinco: questo cassetto serve per raccogliere la limatura che cade durante la lavorazione del metallo e per tenere in un settore laterale gli utensili più utilizzati. Sul banco l’orafo appoggiava una lastra di zinco (tulatta) che proteggeva il legno durante le operazioni di saldatura