Autore Redazione
lunedì
28 Aprile 2025
15:25
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Cronaca - Alessandria

Indice clima Sole24ore: Alessandria quart’ultima

Indice clima Sole24ore: Alessandria quart’ultima

ALESSANDRIA – Alessandria migliora un po’ il suo punteggio ma questo non basta a lasciare le ultime posizioni della classifica dell’indice del clima del Sole 24ore. Si colloca infatti al 104esimo posto su 107. Il dato peggiore è quello della presenza di nebbia (105esima) e dei giorni freddi (104esima), ma incidono anche le notti tropicali e l’intensità delle piogge. In Piemonte tuttavia Alessandria non è la realtà peggiore perché subito dietro troviamo Asti (105esima) anche se altre province segnano una situazione nettamente migliore come Cuneo (44esima) e Biella (68esima).

Bari si conferma in cima alla classifica dell’Indice del clima del Sole 24 Ore, seguita da Barletta e Pescara. Chiudono la classifica Caserta (ultima), e poi Terni (106) e Asti (105). Qui tutti i dati.

I PRIMATI

Stringendo il focus sui primati locali, positivi e negativi, che possono aiutare a spiegare meglio i posizionamenti nella classifica generale, Agrigento è prima nell’indice di soleggiamento con 9,2 ore di sole al giorno, in media, nel periodo analizzato (2014-24), contro i 6,7 di Belluno, agli antipodi di questa classifica. La città veneta è anche ultima per numero di giorni freddi (20,55 all’anno, in media, sul decennio esaminato) e per umidità relativa, intesa come quota di giorni fuori dal comfort climatico che sta tra il 30 e il 70% di umidità: sono ben 259,8. Belluno vanta però un primato, quello del minor numero di notti tropicali (uno degli indicatori di nuova introduzione): le notti in cui si registra, tra mezzanotte e le sei, una temperatura di 20 gradi o più, sono solo 14,3 contro le oltre 137 della provincia di Palermo. Venezia, invece, è prima per numero inferiore di giornate con una temperatura massima uguale o superiore a 35 gradi, pari a 0,4. Se si passa a Terni, invece, questo indice schizza a 45,5 giorni, risultando di gran lunga il più alto in Italia. Le aree interne come Terni risultano penalizzate negli indicatori come quello sull’escursione termica (è penultima, davanti a Rieti) dove invece primeggiano le località di mare. Lo stesso vale per la circolazione dell’aria che vede in testa Ancona mentre Torino è in fondo alla classifica, quindi con una maggiore persistenza di aria stagnante.

L’INDAGINE

L’indagine prende in esame i dati climatici relativi all’ultimo decennio 2014-2024, rilevati e validati dal team di meteorologi di 3Bmeteo, del gruppo Meteosolutions Srl che gestisce l’omonimo portale di previsioni meteorologiche. I dati sono stati poi elaborati dall’ufficio studi del Sole 24 Ore e il punteggio finale viene attribuito in base ai 15 parametri climatici presi in esame (soleggiamento, brezza estiva, indice di calore, nebbia, ondate di calore, giorni freddi, precipitazioni estreme, umidità relativa, raffiche di vento, escursione termica, notti tropicali, circolazione dell’aria, caldo estremo, percentuale giorni consecutivi senza pioggia, intensità pluviometrica), ri-parametrati da 0 a 1000.

I TREND

Dall’analisi longitudinale dei 15 parametri climatici presi in esame emerge anche l’aumento degli eventi climatici estremi. In generale si rileva l’aumento di episodi climatici più violenti tra il 2010 e il 2024. Ondate di calore, notte tropicali e picchi di caldo estremo: nelle città del Nord le temperature medie giornaliere sono cresciute in media di 2,4°C rispetto al 2010 e l’impennata si traduce in fenomeni climatici estremi di magnitudo sempre più elevata.

L’aumento delle temperature si è tradotto ad esempio in eventi di caldo estremo sempre più marcati: le giornate in cui sono stati toccati (o superati) i 35 gradi sono state 11 in più al Sud, passate da 6,4 a 17,6 all’anno; 12,5 in più al Centro, dove si è passati da 6,8 a 19,3 episodi. Questo tipo di eventi al Nord nel 2010 erano praticamente inesistenti (1,9 picchi di temperatura), mentre oggi se ne contano in media più di 11 all’anno. Il risultato, nella fascia oraria tra mezzanotte e le 6 di mattina, sono quasi 80 notti tropicali (con temperatura media uguale o superiore a 20°C) all’anno nelle città settentrionali, 36 in più rispetto a quante se ne registravano 15 anni fa. Gli inverni, inoltre, sono sempre più miti e i giorni di gelo (sotto 3°C) sono sempre meno anche al Nord, passati da 28 a 5 all’anno tra il 2010 e il 2024 (-23 giorni freddi, in media). Le nevicate sono ormai assenti in Pianura padana negli ultimi due anni.

Analizzando i dati sulle precipitazioni l’analisi si fa più complessa. I giorni piovosi diminuiscono e i periodi siccitosi sono sempre più lunghi, ma d’estate sale l’intensità pluviometrica media del giorno piovoso (da 9 a 13 millimetri di cumulata per ciascun giorno piovoso, nei 15 anni presi in esame). In pratica, piove meno ma più intensamente. I periodi di siccità più lunghi sono stati rilevati ad Agrigento e Cagliari.

Tutti i dati sono consultabili online. Da lunedì 28 aprile su Lab24, l’area visual del sito del Sole24 Ore, saranno disponibili le classifiche integrali relative ai 15 parametri che compongono l’Indice del clima del Sole 24 Ore: per ciascuna delle città capoluogo prese in esame viene visualizzata una pagella con tutti i dati meteorologici riferiti a pioggia, soleggiamento, vento, ondate di calore, nebbia e così via. È possibile anche visualizzare in sintesi il trend, città per città, degli eventi climatici estremi.

https://lab24.ilsole24ore.com/indice-del-clima/

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