Autore Redazione
venerdì
23 Maggio 2025
12:00
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Politica - Alessandria

Rinnovo Autorizzazione Ambientale Solvay, i Comitati: “Prescrizioni rigorose e non negoziabili”

Rinnovo Autorizzazione Ambientale Solvay, i Comitati: “Prescrizioni rigorose e non negoziabili”

ALESSANDRIA – Martedì 20 maggio si è svolta la terza riunione della Conferenza dei Servizi relativa al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per lo stabilimento Solvay – ora Syensqo – di Spinetta Marengo. Prosegue, quindi, l’iter di esame della documentazione tecnica e dei pareri degli enti competenti. Secondo Greenpeace Italia e i Comitati Stop Solvay e Vivere in Fraschetta “si tratta di un passaggio cruciale per garantire la riduzione dell’inquinamento e la salvaguardia della salute pubblica. Tuttavia, affinché l’AIA rappresenti un vero strumento di tutela, è fondamentale che venga approvata con prescrizioni rigorose e non negoziabili”.

I monitoraggi condotti da ARPA nel 2024 continuano a rilevare la presenza di PFAS – tra cui le sostanze cC6O4 e ADV – nelle deposizioni atmosferiche, nell’aria e nelle acque sotterranee, anche a distanze significative dal sito industriale. Particolarmente allarmanti sono i primi risultati delle analisi sul sangue della popolazione residente, che confermano la presenza di PFAS, alcuni dei quali classificati come cancerogeni. La recente sentenza emessa dal Tribunale di Vicenza lo scorso 13 maggio, inoltre, riconosce per la prima volta in Italia il nesso causale tra l’esposizione ai PFAS e la morte di un lavoratore. Pasqualino Zenere, ex operaio della Miteni di Trissino, è deceduto nel 2014 a causa di un tumore della pelvi renale, attribuito all’esposizione prolungata a sostanze come PFOA e PFOS durante gli anni di lavoro”.

“Non siamo più nel campo delle ipotesi: la giustizia ha certificato che i PFAS uccidono. Di fronte a questo, ogni ulteriore esitazione è inaccettabile. Non si può più tollerare che una comunità viva sotto la minaccia quotidiana di sostanze tossiche persistenti, mentre si discute di limiti e prescrizioni. La salute viene prima del profitto. Fermare la produzione di Pfas e l’avvelenamento del territorio è un dovere politico e morale. Alla luce di questi dati, chiediamo che:

• L’AIA preveda limiti severi alle emissioni di PFAS in atmosfera;
• Venga rivisto e potenziato il sistema di contenimento delle acque sotterranee, oggi del tutto inadeguato;
• Siano fissati, con urgenza, limiti di riferimento per PFAS nei suoli e nelle acque sotterranee, avviando contestualmente le operazioni di bonifica;
• Il Governo e il Parlamento integrino al più presto nel D.lgs. 152/06 limiti specifici per i PFAS, colmando un vuoto normativo inaccettabile.

“La complessità del caso Spinetta va affrontata con decisione anche dalla Regione Piemonte che deve rafforzare le proprie risorse tecniche e strumentali per monitorare e controllare efficacemente le emissioni e le conseguenze ambientali. Infine, è necessario che il Governo avvii una politica nazionale di riduzione e progressiva sostituzione dei PFAS, seguendo l’esempio di altri Paesi europei e interrompendo una stagione di ritardi e risposte evasive. È il momento di agire, nell’interesse dell’ambiente, della salute pubblica e del futuro dei territori coinvolti”. 

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