4 Luglio 2025
05:01
Clima, studio Axa: nel 2050 ad Alessandria +30 giorni torridi all’anno
PIEMONTE – Il Piemonte si prepara ad affrontare un futuro sempre più segnato dagli effetti del cambiamento climatico. È quanto emerge dalla nuova tappa del ciclo di incontri “Cambiamenti Climatici. Prevenire e mitigare il rischio”, organizzato a Torino da Axa Italia con il patrocinio di Ania e del Comune di Torino. Durante l’evento è stato presentato uno studio scientifico elaborato da Axa Climate, che evidenzia il grado di rischio climatico atteso in regione entro il 2050. Al centro della ricerca, tre ambiti di rischio prioritari per la regione: temperature estreme, inondazioni, stress idrico.
Secondo le proiezioni, Alessandria sarà tra i territori più colpiti dall’aumento delle temperature. I modelli di Axa Climate prevedono un aumento sostanziale nella maggior parte della regione del numero di giorni in cui le temperature massime percepite all’ombra saranno superiori a 33°C. In particolare, la parte centro-orientale avrà 7-8 giorni “pericolosi” l’anno in cui le temperature massime percepite all’ombra supereranno i 40°C. Le temperature estreme rappresenteranno una grande sfida per le città, soprattutto per Torino e Alessandria. A Torino si attendono infatti quasi 12 giorni in più all’anno nel 2050 con temperature massime all’ombra superiori a 35°, mentre ad Alessandria le stesse temperature si registreranno in 30 giorni in più all’anno. Sempre a Torino, il numero di giorni particolarmente caldi, superiori a 31°, aumenterà in modo drastico: nel 2050 saranno 41,3 all’anno, 6 volte in più rispetto alla baseline. Un fenomeno correlato che influisce in modo significativo sulla regione è quello delle ondate di calore: una sfida rilevante per l’industria piemontese, poiché potrebbe esporre i siti produttivi al rischio di rallentamenti o interruzioni prolungate.
Accanto all’aumento delle temperature, lo studio segnala un incremento delle piogge intense e un rischio crescente di inondazioni, soprattutto lungo infrastrutture strategiche come l’autostrada A5 Torino-Aosta, dove si stimano allagamenti fino a 130 cm in alcuni tratti. Particolarmente vulnerabile anche la Pianura Padana, per la sua densità agricola e la vicinanza ai corsi d’acqua.
Altro punto critico è lo stress idrico, che colpirà in particolare il sud del Piemonte, con oltre il 40% delle risorse idriche utilizzate entro il 2050. Le ricadute saranno pesanti su settori chiave come la viticoltura nelle Langhe, dove lo stress idrico medio salirà dal 31% al 44%.
Durante l’incontro è stato anche presentato un nuovo strumento digitale di analisi del rischio climatico sviluppato da Axa Altitude, utile per imprese e istituzioni per misurare e gestire l’esposizione ai rischi, valutare gli impatti economici e individuare strategie di adattamento e continuità operativa.
“È fondamentale rafforzare la cultura della prevenzione e la collaborazione pubblico-privato per rendere il territorio più resiliente”, ha dichiarato Claudia Porchietto, sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte. Per Axa Italia, la sfida climatica si vince agendo su consapevolezza, dati scientifici e azioni concrete.