Autore Redazione
domenica
13 Luglio 2025
08:53
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Cronaca - Eventi - Mostre - Piemonte

L’espressionismo di Guttuso e Fontana in mostra a Vercelli da settembre

L’espressionismo di Guttuso e Fontana in mostra a Vercelli da settembre

VERCELLI – A Vercelli, da settembre, si potrà fare un viaggio nel cuore dell’espressionismo italiano attraverso opere realizzate da alcuni dei più significativi protagonisti di una stagione artistica segnata da profonde crisi politiche, sociali ed esistenziali.

Da mercoledì 10 settembre 2025, fino all’11 gennaio 2026, una mostra segnerà il ritorno di Arca sulla scena nazionale e non solo. Nell’ex chiesa medievale di San Marco a Vercelli verranno infatti accolti artisti del calibro di Renato Guttuso, Filippo De Pisis, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Renato Birolli, Alberto Ziveri, Emilio Vedova. La mostra sarà l’occasione unica per ammirare capolavori di rara intensità e valore storico-artistico, alcuni dei quali mai esposti prima al pubblico.

L’evento, fortemente voluto dal Sindaco di Vercelli, Roberto Scheda, celebra il periodo cruciale e ancora oggi di grande attualità nella storia dell’arte italiana del Novecento. L’esposizione è curata da Daniele Fenaroli, direttore generale della Fondazione Giuseppe Iannaccone, in partnership con Arthemisia. Gli sponsor sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, la Provincia e ASM.

«Attraverso colori vibranti e forme irregolari, queste opere raccontano un’Italia fragile, dis-allineata, attraversata da tensioni e solitudini, animata da una potente esigenza di verità e autenticità – spiega in anteprima Fenaroli. Lontano dalle estetiche celebrative e dalla propaganda ufficiale, l’Espressionismo italiano si impose come una contronarrazione profonda e umana, capace di restituire lo smarrimento, l’angoscia, ma anche la dignità dell’individuo».

È proprio in questa dimensione che la pittura espressionista italiana si fa «empatia e scavo emotivo superando l’apparenza per addentrarsi nel cuore dell’esperienza umana. In un contesto storico in cui l’Arte era spesso utilizzata come strumento di controllo e omologazione, questi artisti seppero – ricorda il curatore della mostra – dar voce al dissenso, all’ambiguità, alla fragilità, consegnandoci un’eredità visiva di rara potenza e attualità».

L’allestimento, progettato per dialogare armonicamente con l’architettura di Arca, accompagnerà il visitatore in un percorso immersivo, in cui luce, spazio e silenzio valorizzano la forza espressiva delle opere, invitando alla riflessione e al confronto con il nostro presente.

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