18 Luglio 2025
05:11
Protesta della Cia a Bruxelles sulla Pac e il Fondo Unico: “Proposta inaccettabile, sarebbe la fine”
BRUXELLES – Mercoledì c’era anche il presidente Cia Piemonte Gabriele Carenini a manifestare in corteo con i rappresentanti Cia di tutta Italia a Bruxelles, una protesta promossa dal Copa-Cogeca contro le decisioni che riguardano il Quadro finanziario pluriennale 2028-2034 della Pac (Politica agricola comune) e il Fondo unico di cui si sta discutendo animatamente nel settore, come “vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura”.
In piazza Berlaymont, la delegazione di Cia Agricoltori italiani era guidata dal presidente nazionale dell’Organizzazione Cristiano Fini: “La proposta della Commissione europea è inaccettabile: disgrega la Pac, non garantisce la tenuta del sistema agroalimentare e mette in competizione diretta settori e Stati membri. Ursula Von der Leyen ha perso l’occasione di rafforzare coesione e credibilità dell’Ue. Così facendo, la politica agricola viene svuotata e la sicurezza alimentare dell’Europa compromessa. Arriva la dimostrazione imbarazzante che gli interessi veri di questa Europa sono altri, non i conti degli agricoltori, ma tanto meno la sopravvivenza agroalimentare Ue e la sua autonomia da importazioni forzate e concorrenza sleale. Von der Leyen avrebbe dovuto difendere l’Europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti dalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo a leggere il dossier e a capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Ci chiediamo come intenda Von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei”.
Ha aggiunto Carenini: “L’agricoltura è presidio del territorio, risposta alla crisi climatica, leva di sviluppo per le aree interne. Il taglio delle risorse e la prospettiva di un Fondo unico rappresentano un colpo durissimo per l’agricoltura piemontese e per l’intero Paese. Significa mettere a rischio la sovranità alimentare europea, già oggi minacciata da dazi, guerre commerciali e instabilità geopolitica. Serve una Pac forte, equa, finanziata con chiarezza, frutto di un vero confronto con il settore, e non imposta dall’alto a ridosso delle scadenze”. Daniela Ferrando, presidente Cia Alessandria-Asti: “La politica agricola comune non è una voce di bilancio sacrificabile, ma il fondamento stesso della sicurezza alimentare europea. Trasformare la Pac in un Fondo unico e ridurne drasticamente le risorse è un attacco senza precedenti all’identità agricola dell’Europa e alla sostenibilità delle nostre imprese”.