Cronaca - Alessandria

“No ai pfas dannosi, vanno eliminati in fretta”: Regione sollecita Syensqo e svela nuovi dati del biomonitoraggio

ALESSANDRIA – La vostra battaglia è anche la mia. La fabbrica non deve inquinare“. Nel nuovo confronto con la popolazione di Spinetta avvenuto lunedì all’Auditorium del Marengo Museum, l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha ribadito ai cittadini del sobborgo alessandrino la ferma volontà della Regione di sollecitare Syensqo su una progressiva dismissione dell’utilizzo “dei pfas dannosi“: “Su questo aspetto non vogliamo transigere” ha aggiunto l’esponente della giunta Cirio “crediamo nella possibilità di lavorare senza inquinare e mantenere posti di lavoro, senza barattare la salute con il lavoro. Il caso Eternit sia un monito per tutto il territorio. Siamo in attesa di un cronoprogramma di interventi da parte dell’azienda. Le bonifiche sono la premessa per ogni dialogo con l’azienda” ha concluso Riboldi.

Nel frattempo, dopo che cinque mesi fa erano stati svelati i primi dati sulle analisi del sangue dei residenti entro i 500 metri dal Polo Chimico, lunedì sera gli esponenti della task force regionale sui Pfas hanno fatto il punto sulla seconda parte del biomonitoraggio. Su 414 residenti entro i 3 km dal Polo Chimico, la “situazione risulta abbastanza simile” rispetto alla prima parte del biomonitoraggio. L’8.9% del campione ha presentato una concentrazione di pfas superiore ai 20 nanogrammi per millilitro (poco più di 2 punti percentuali in meno rispetto ai risultati della prima fase, ndr). “La fascia d’età dove è stata riscontrata una concentrazione dei cosiddetti inquinanti eterni più alta resta quella degli uomini over 60 che hanno lavorato nell’area analizzata dal biomonitoraggio”. Tra gli over 60, 27 persone hanno evidenziato un valore di pfas superiore a 20 nanogrammi millilitro mentre tra gli under 60 sono stati 10 i cittadini con valori oltre questa soglia. Oltre l’87% dei cittadini ha evidenziato una concentrazione di pfas tra i 2 e i 20 nanogrammi per millilitro, quasi il 4% ha presentato valori sotto la soglia minima dei 2 ng/ml.

Entrando ancor più nel dettaglio sulle analisi dei 414 cittadini residenti entro i 3 km dal Polo Chimico, gli uomini hanno evidenziato “valori doppi” rispetto alle donne rispetto alla presenza di Adv. Tra i 414 cittadini, poi, 9 sono bambini: 7 di loro hanno presentato concentrazioni tra i 2 e i 20 nanogrammi litro dei pfas. Tra chi risiede entro i 3 km dal Polo Chimico da più di 10 anni (8 cittadini su 10 di questo gruppo, ndr) inoltre, è emersa una concentrazione di pfas più alta.

Sul fronte del cibo, inoltre, il consumo di latte, pesce e vino ha inciso sulla presenza più o meno alta dei cosiddetti Pfas tradizionali: il valore dell’Adv, invece, non tiene conto di questa variabile. Il consumo di acqua da un pozzo privato, inoltre, incide in particolare sulla presenza di un particolare tipo di inquinante eterno: il Pfoa.

Tra la prima e la seconda parte del biomonitoraggio hanno aderito in totale circa 750 cittadini: ad oggi sono stati quasi 350 i referti consegnati. L’obiettivo della Regione è arrivare a monitorare 2400 persone entro tre anni, il 30% della popolazione. Per questo, dopo i volantini e le brochure, da settembre partirà l’invio delle lettere nelle abitazioni.

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