Autore Redazione
sabato
2 Agosto 2025
11:33
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Inizia il 6 agosto il Festival “Corti, Colline, Comunità e…”

Un mese di teatro e musica di impronta popolare al festival organizzato dall’Ecomuseo BMA
Inizia il 6 agosto il Festival “Corti, Colline, Comunità e…”

FERRERE – CELLARENGO – VALFENERA – Sarà un mese di “Corti, Colline, Comunità e…”, il festival organizzato dall’Ecomuseo BMA, insieme ai Comuni di Cellarengo, Ferrere e Valfenera, che si terrà dal 6 agosto al 5 settembre. Giunto quest’anno alla quinta edizione,  riassume nel suo titolo l’intento di valorizzare luoghi di ritrovo pubblici e privati,  legati alla memoria storica del paese. Il festival crea un trait d’union fra i tre Comuni, mediante spettacoli di teatro e musica di impronta popolare, e si colloca sempre di più con una propria identità nell’affascinante cornice costituita dai comuni astigiani situati in posizione strategica al confine con la provincia di Torino.

L’Ecomuseo è un progetto che esprime e valorizza il territorio con la sua gente, le sue unicità, le storie che si fanno memoria- spiega Patrizia Camatel, coordinatrice dell’Ecomuseo BMA-  Il Festival traduce nel linguaggio dello spettacolo dal vivo questo intento“.  E nelle tre parole evocative del titolo del festival si concentra la sua essenza. Le corti sono il luogo domestico dell’accoglienza, le colline rappresentano un paesaggio morbido e ospitale, infine la comunità è la necessità insita nell’uomo di aggregarsi per sentirsi parte degli altri.

“Corti, Colline, Comunità e…” si svolge con il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione CRASTI ed in collaborazione con la Rete Ecomusei Piemonte, il Laboratorio Ecomusei ed Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero . L’ingresso a tutti gli spettacoli è a offerta libera. Per info: cell. 328 7069085 – ecomuseobma.it

PROGRAMMA DI “CORTI, COLLINE, COMUNITA’ E…”

Si inizia mercoledì 6 agosto, alle 21.15 a Ferrere, nel giardino del Belvedere di San Secondo, con “Fare un fuoco” con Luigi D’Elia (per la prima volta al festival), apprezzato e premiato narratore, autore e costruttore di scene, che conduce una delle ricerche più originali in Italia sul racconto della natura e dei territori. La pièce, molto liberamente ispirata ai Racconti dello Yukon di Jack London, scritta da D’Elia insieme a Francesco Niccolini, è il racconto delle disavventure di un uomo e del suo cane, in una natura dalla bellezza tanto assoluta quanto crudele, sotto un cielo senza sole e senza stelle. Solo neve, alberi, ghiaccio, visioni, sogni e ricordi, in un susseguirsi di sorprese fino all’ultimo secondo.

Il secondo appuntamento sarà sempre a Ferrere, nella Piazza del Comune, giovedì 21 agosto, alle 21 con il nuovo spettacolo del Teatro Degli Acerbi: “Notti magiche. Quel sogno che comincia da bambino”. I ricordi di due amici, Massimo Barbero e Tommaso Massimo Rotella, diretti da Patrizia Camatel, appassionati di calcio e di sport “epico” sono l’occasione per dialogare col pubblico sul tema dei sogni che si coltivano fin da bambini, delle aspettative e delle emozioni; della vita vissuta e della vita di cui si è spettatori. Il calcio con le sue stagioni, le sue sfide e le palpitazioni può essere una lente attraverso cui guardare la vita, la storia del Paese in rapporto alla comunità locale, i mutamenti di mode, valori, costumi.

Il giorno seguente, venerdì 22 agosto, alle 21, ci si sposta a Cellarengo, presso la Cascina Papa Mora, per ritrovare il Teatro delle Ariette, che già lo scorso anno aveva appassionato il pubblico del festival. Questa volta, Stefano Pasquini e Paola Berselli presenteranno “Trent’anni di grano. Autobiografia di un campo”. L’originalissima formazione teatrale bolognese che ha un meritato successo italiano ed europeo, di fatto è una piccola comunità che non ha mai abbandonato l’idea che rappresentare spettacoli voglia dire incontrare altri intorno a storie, preferibilmente vere, piene di vita. Questo loro lavoro nasce da un loro diario di vita quotidiana, scritto nell’estate 2019, la loro trentesima estate alle Ariette, un piccolo podere sulle colline in Valsamoggia. Gli spettatori seduti attorno a un grande tavolo basso. Loro al centro, seduti a terra su un pavimento coperto di chicchi di grano, preparano e cuociono le tigelle, leggono le parole del diario. Tre mesi di diario, trent’anni di vita. Forse uno spettacolo. Forse una veglia.

Giovedì 28 agosto, alle 21, in piazza Tommaso Villa (cortile del Municipio) a Valfenera, un altro atteso ritorno: il FaberTeater. Lucia Giordano, Marco Andorno, Francesco Micca, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio, Lodovico Bordignon, con la consulenza musicale di Antonella Talamonti e la supervisione di Paolo Nani, portano in scena “Allegro cantabile”. Un itinerario ironico e brillante attraverso suono, ritmo e timbro. Alla guida sei voci a coinvolgere il pubblico, a farlo scoprire musicista. Un’esperienza per vedere la polifonia e ascoltare il movimento, per apprezzare la gioia del canto.

Infine, chiude il cartellone, “Sono scappata da Collegno. Racconti da matti, racconti da pazzi”, uno spettacolo di teatro canzone a opera del duo folk Grama Tera e Simona Carapella, che andrà in scena venerdì 5 settembre alle 21, nel Cortile della Filanda di Valfenera. Nove canzoni e nove letture aventi come oggetto il disagio psichico e sociale, e la realtà manicomiale. Il lavoro è basato su testimonianze dirette raccolte da Avataneo, che si trovò a lavorare nell’OP di Collegno nel momento del graduale superamento dell’istituzione manicomiale.

Alcune serate saranno arricchite da momenti di coinvolgimento, racconto e memoria della Comunità, sui temi degli spettacoli.

 

 

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