Autore Redazione
lunedì
4 Agosto 2025
14:25
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Cronaca - Politica - Novi Ligure

Il centrosinistra a Novi si muove per chiedere al Governo il riconoscimento dello Stato di Palestina

Il centrosinistra a Novi si muove per chiedere al Governo il riconoscimento dello Stato di Palestina

NOVI LIGURE – Da Novi, attraverso i consiglieri comunali di Partito Democratico, Verdi e sinistra per Novi, 20 x Novi, La Novi che amiamo, arriva la richiesta formale di riconoscimento dello Stato di Palestina. I politici hanno presentato all’approvazione del Consiglio una mozione che chiede al Governo italiano questo riconoscimento e l’invito a intraprendere azioni concrete a sostegno della pace e del rispetto dei diritti umani nel Medio Oriente.

Il documento, ispirato dalle recenti prese di posizione di numerosi paesi europei e dal crescente appello della società civile, riconosce il drammatico protrarsi del conflitto israelopalestinese, con migliaia di vittime civili, la gravissima crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza e l’urgenza di promuovere una soluzione politica basata sul diritto internazionale e sulla coesistenza di due Stati. La mozione impegna Sindaco e Giunta a sollecitare il Governo italiano affinché riconosca lo Stato di Palestina nei confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa; a sospendere ogni forma di collaborazione con governi responsabili di crimini contro i civili, in particolare il governo israeliano, e ad attivarsi per fermare ogni compravendita di armi con paesi belligeranti. Si richiede inoltre di trasmettere la mozione agli organi istituzionali nazionali e locali e di promuovere iniziative pubbliche di informazione e solidarietà con le popolazioni colpite dalla guerra”.

«Non si tratta solo di un gesto simbolico, ma di un lavoro di grande coinvolgimento che ha visto la partecipazione attiva di tutti i consiglieri di maggioranza – ha spiegato il capogruppo del Partito Democratico, Luca Patelli. Siamo tutti consapevoli che una mozione del Consiglio Comunale di Novi da sola non cambierà le sorti di una situazione così grave e complessa, ma sentiamo il dovere di alzare la voce, di non rimanere in silenzio di fronte a tale disastro umanitario. È giunto il momento di unirci a coloro che già si sono espressi anche a Novi – e li ringrazio – e di far sentire la nostra posizione».

«Alcuni ci invitano a concentrarci esclusivamente sulle questioni locali – cosa che, mi permetto di dire, stiamo facendo con attenzione e serietà – ma in una società civile come la nostra non possiamo ignorare le crisi umanitarie che stravolgono il mondo. Non possiamo voltare le spalle a bambini che soffrono e muoiono di fame».

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