13 Agosto 2025
09:40
Caso Garlasco: 18 anni dal delitto. I genitori: “Silenzio, per Chiara”
GARLASCO – A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 nella sua casa di via Pascoli a Garlasco (Pavia), il dolore dei familiari resta immutato. Anche quest’anno, mercoledì 13 agosto, la famiglia – la madre Rita Preda, il padre Giuseppe e il fratello Marco – si riunirà nel pomeriggio nella chiesa cittadina per ricordare la ventiseienne. “Non vogliamo dire niente. Vogliamo solo trascorrere l’anniversario da soli e in silenzio”, hanno dichiarato all’Adnkronos.
La pena inflitta all’allora fidanzato Alberto Stasi, condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere e sempre professatosi innocente, è ormai in dirittura d’arrivo. Il caso, tuttavia, è tornato al centro delle cronache negli ultimi mesi, dopo che la Procura di Pavia ha riaperto le indagini. È stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi, dopo due precedenti archiviazioni.
Sul nuovo indagato è in corso un incidente probatorio, ma al momento non sono emersi elementi a suo carico. “Più approfondiscono gli accertamenti, più si conferma ciò che abbiamo sempre sostenuto: Andrea Sempio non c’entra niente”, ha commentato il suo legale, Angela Taccia, definendo la vicenda “fumo negli occhi”.
La Procura ha anche confermato che il Dna maschile rinvenuto sulla garza non sterile utilizzata per recuperare un campione genetico dalla bocca della vittima è frutto di una contaminazione avvenuta durante l’autopsia. Una conclusione accolta dalla difesa di Sempio, ma anche dal legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, che ha ribadito: “Ogni passaggio conferma, anche se non ce n’era bisogno, la responsabilità di Stasi”.
Per ampliare le verifiche, comunque, il procuratore capo Fabio Napoleone ha affidato nuove analisi alla professoressa Cristina Cattaneo, antropologa e medico legale di fama internazionale, già coinvolta in importanti casi di cronaca come l’omicidio di Yara Gambirasio. L’incarico riguarda le cause della morte di Chiara e prevede una revisione degli elementi raccolti sia in sede medico-legale sia sul luogo del delitto.