Autore Redazione
lunedì
18 Agosto 2025
08:25
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Cronaca - Alessandria

Grave crisi settore vitivinicolo: “La Regione apra un tavolo”

Grave crisi settore vitivinicolo: “La Regione apra un tavolo”

PIEMONTE – Il settore vitivinicolo piemontese e nazionale è in grave crisi. La situazione sta colpendo con violenza anche il Piemonte con la chiusura di numerose aziende e il “drastico calo dei consumi che ha coinvolto numerose denominazioni di origine controllata e garantita, tra cui l’Asti DOCG e a catena quello dei vini per di consumo quotidiano“. Questo scenario sta portando a livelli preoccupanti di stoccaggi invenduti che ha portato ad avanzare la richiesta della “distillazione di emergenza“. Per far fronte a questa emergenza gli Agricoltori autonomi italiani hanno inoltre prospettato alcune soluzioni come la “sospensione di tutti i pagamenti alla pubblica amministrazione, in primis i contributi previdenziali, azioni per la riduzione degli stoccaggi (distillazione) e ristori per le aziende”

Oggi, il viticoltore si trova in una posizione di massima fragilità – spiegano gli Agricoltori autonomi italiani. In particolare il viticoltore affronta costi di gestione crescenti e la prospettiva di prezzi che non permetteranno di coprire i costi, il tutto sotto la minaccia di non ritirare il prodotto. Per tutelare il prezzo delle uve alcuni consorzi sono intervenuti con un abbassamento delle rese nei disciplinari, impedendo in molti casi la rivendicazione a DOCG di parte delle uve presenti in vigneto. Oltre a questa manovra forse indispensabile, ma fortemente impattante sul reddito del viticoltore, alcuni soggetti della filiera propongono ribassi di prezzo delle uve, favorendo esclusivamente l’interesse dell’industria. A nostro avviso è una forte speculazione, ancor più dopo anni difficili a causa di siccità e costi di gestione elevatissimi. La situazione è ormai insostenibile”. 

Gli agricoltori sottolineano la necessità per molti lavoratori di ricorrere a lavori esterni per sopravvivere con l’impoverimento conseguente delle aziende dal punto di vista umano e l’incertezza di resistenza nel futuro. “È quindi urgente un intervento strutturale a lungo termine con una revisione delle regole per gli impianti a tutela delle aziende agricole in primis e tempestivo-immediato intervento con immissione di liquidità per salvare le aziende vitivinicole, vere custodi del territorio, della cultura e dell’identità piemontese“. Per discutere di tutti questi aspetti è stato chiesto di aprire prima possibile un tavolo con la Regione Piemonte. 

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