30 Marzo 2016
09:41
Simone Lumina vuole commercianti all’attacco: “il tempo della diplomazia è finito”
ALESSANDRIA – Non ci sono possibilità che Simone Lumina diventi il nuovo presidente di Ascom, dopo le dimissioni di Luigi Boano però un articolo apparso su Corriereal ha innescato commenti e riflessioni sulle caratteristiche che dovrebbe avere il leader di un’associazione di categoria. Visto che Lumina non potrà rivestire quel ruolo a lui abbiamo domandato di tracciare il profilo ideale del nuovo presidente, in un momento storico delicato per Alessandria in particolare, nonostante il peso del commercio in città sia sempre rilevante.
Ecco cosa ha risposto Lumina, raggiunto da Radio Gold: “dal presidente di una associazione di categoria vorrei un po’ più di incisività negli atteggiamenti e negli interventi. Vorrei che si dimenticasse completamente chi c’è nel palazzo perché la mia sensazione, e ribadisco che è una sensazione, è che spesso ci siano condizionamenti a seconda della bandiera che sventola su Palazzo Rosso. Non sto dicendo che sia così ma ho questa sensazione. Vorrei che il presidente di una associazione fosse sempre vicino al cittadino, anche nelle piccole cose. Devo dire che in diverse fasi della vita commerciale della città ho visto comunicati ufficiali e poi gli argomenti venivano abbandonati. Io invece vorrei un percorso a braccetto con i commercianti continuamente e per ogni tipo di problematica. Più partecipazione e meno inchini, ecco.“
Secondo Lumina dovrebbe essere accantonata l’idea di un presidente diplomatico: “i compromessi all’eccesso non li ho mai sopportati. Qui il tempo della diplomazia è finito. Ci sarà sempre tempo per il dialogo corretto e schietto, ma per la diplomazia non ci sono più spazi. In questi giorni si è parlato di tre nuovi esercizi commerciali di grande metratura e si assiste alle solite risposte: è stata l’amministrazione prima. Ma qui nessuno ricorda che in 20 anni hanno governato la Lega, la sinistra, la destra e poi ancora la sinistra. Uno fa il danno e l’altro lo avalla dicendo che non può fare diversamente. Un presidente di un’associazione di categoria deve dire che è finito il tempo delle prese in giro. Quando qualcuno si candida a sindaco deve dire qual è lo stato delle cose. Lo scaricabarile continuo produce solo un danno per i commercianti”.
Anche perché , sostiene ancora Lumina, i commercianti “hanno ancora un peso importante. Rappresentano un bacino elettorale rilevante. Sono alcune migliaia gli addetti del settore. Peccato che la politica se ne ricordi sei mesi prima del voto e sei mesi dopo nessuno sappia più chi siamo. Io in questi anni per esempio non ricordo cosa sia stato fatto. Io non butto nessuno dalla torre però vorrei sapere cosa è stato fatto in questi 5 anni.”
Ora si parla di Vittorio Ferrari in lizza per la carica di nuovo presidente Ascom, “bravissima persona, e un amico, che spero diventi più incisivo possibile“, ma Lumina sottolinea che non avrebbe disprezzato un incarico qualunque “utile al settore, non retribuito“. “Un ruolo definito avrebbe dato altro peso alle mie battaglie, ma evidentemente non c’è una volontà politica di mettere Lumina in un posto di comando. Vado bene per le battaglie ma sono temuto in cabina di regia. Penso che questo sia il prezzo da pagare per non aver nascosto le mie idee e non aver mai fatto sconti a nessuno. Mi ha fatto molto piacere vedere gli attestati di stima nei mie confronti ma non so se vale ancora la pena combattere perché assistiamo a promesse mai mantenute, garanzie non garantite senza risultati concreti. Non può più funzionare così. Non possiamo più permettere che chi ci amministra ci prenda in giro. Le associazioni su questo sono state troppo accondiscendenti.“
Fabrizio Laddago