10 Ottobre 2025
05:37
Dalla Sierra Leone alla serie A e oggi cittadino italiano: la storia a lieto fine del calciatore Yayah Kallon
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Un cerchio che si chiude. Lunedì scorso il 24enne Yayah Kallon è diventato cittadino italiano, pronunciando il giuramento nel Comune di Castellazzo. Fuggito dalla Sierra Leone per evitare di diventare un bambino soldato, Yayah ha trovato nella provincia di Alessandria la sua seconda casa. Accolto dalla cooperativa Crescere Insieme di Acqui, Kallon è cresciuto a Cassine e, grazie alla sua tutrice, Elisa Colombano, ha potuto spiccare il volo nel mondo del pallone. Radio Gold lo aveva incontrato per caso un giorno d’estate di sette anni fa alla stazione di Ovada, mentre stava per prendere il pullman e andare ad allenarsi nel vivaio del Genoa.
Da quel giorno Kallon ha esaudito il suo sogno: dall’esordio in serie A con il Grifone al primo gol nel massimo campionato, con la maglia del Verona. Dopo le esperienze al Bari e alla Salernitana, il classe 2001 ora difende la maglia della Casertana, nel campionato di serie C. “Ci ho sempre creduto” ha scritto sui social Elisa Colombano “da quel lontano ormai 2018 ho sfidato tutto e tutti per accompagnarti nelle scelte di un allora minorenne. C’era chi mi aveva detto no, ma sono una testa dura e tu ti sei fidato e affidato. Ora sei un cittadino italiano: sono orgogliosa di te, ti voglio bene”.
“Yayah è diventato parte della mia famiglia” ha raccontato Elisa Colombano su Radio Gold “ha costruito un legame importante anche con i miei figli. Insieme a uno dei due ha fatto il provino con il Genoa. Ha superato con il massimo dei voti l’esame di terza media e poi si è diplomato. Da richiedente asilo, in un primo momento la sua domanda per la richiesta di cittadinanza italiana non era stata accettata, ma poi è andato tutto bene. A seguire le pratiche è stato l’avvocato Paolo Bordonaro, il suo procuratore. Ammetto che quando ha fatto il giuramento mi sono commossa fino alle lacrime”.
Foto tratta dalla pagina Facebook di Elisa Colombano, che ringraziamo.