Autore Redazione
domenica
3 Aprile 2016
08:59
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Cronaca - Casale Monferrato

In centinaia per ridare voce al Drop cafe. Intanto l’assessore Fava chiarisce il problema

In centinaia per ridare voce al Drop cafe. Intanto l’assessore Fava chiarisce il problema

CASALE MONFERRATO – Non hanno taciuto i frequentatori del Drop Cafe di Casale Monferrato. L’ordinanza che impone la chiusura alle 24 del locale in piazza Santo Stefano per il troppo rumore contestato dai residenti della zona aveva già ieri prodotto una reazione sui social (si legga QUI). Molti cittadini si erano fatti fotografare con la mano sulla bocca per contestare il silenzio forzato, ma ieri sera il passaparola sul web ha portato moltissimi cittadini davanti al locale e in breve tempo piazza Santo Stefano si è letteralmente riempita. Un enorme attestato di stima nei confronti dei gestori del pub e un modo anche per dire che Casale deve rimanere viva. 

La vicenda ora proseguirà per le canoniche vie istituzionali dopo l’opposizione dei titolari del Drop all’esposto presentato dai cittadini.

Lassessore all’ambiente, Cristina Fava, nel frattempo in  una nota ha illustrato i termini della questione: “Molte persone della città stanno dimostrando interesse per la vicenda Drop. L’attenzione a ciò che succede nella propria città è sempre positiva. Ciò che non lo è però, è la mancanza di attenzione e analisi della vicenda che si sta consumando. Da due anni circa il locale è causa di lamentele dei residenti. L’Arpa ha chiesto attraverso atti formali dal 2014 interventi di contenimento delle emissioni sonore per limitare il suono che si propaga dentro il fabbricato. C’è un’ordinanza definitiva del 2014 che vieta di fare musica dentro il locale finché non sia adeguato l’impianto acustico e le propagazioni sonore. Nell’estate 2015 i responsabili del Drop Cafè hanno chiesto permessi per fare musica in piazza per i clienti nel dehor che hanno ottenuto secondo la normale norma, ma hanno consapevolmente violato i permessi e ricevuto sanzioni, oltre a una denuncia da parte dei residenti. Situazione molto accesa che ha portato il locale stesso a munirsi di un legale per affrontare i numerosi atti giuridici amministrativi. In questi due anni il Comune ha promosso più volte incontri fra Tommaso Coppo e l’Arpa oltre che con il vicinato. Il Signor Coppo è stato sempre collaborativo ed ha promesso di adeguarsi alla norma. Trascorrono quasi due anni e sabato 12 marzo 2016 sono dovuti intervenire i vigili perché il locale faceva musica da discoteca che si sentiva dall’inizio di via Saffi, pur essendo dentro il bar, e in piazza c’erano tavoli per un centinaio di persone in assenza di qualsiasi permesso ed andando contro, per l’ennesima volta, all’ordinanza di Arpa. Che questo fosse un atto illecito è ammesso apertamente da Tommaso Coppo in numerose dichiarazioni. Viste le ripetute infrazioni, è stato applicato il regolamento comunale, il cui rispetto è un obbligo anche per il Comune stesso, che prevede provvedimenti restrittivi variabili. Si è scelto quello meno drastico stabilendo di chiudere a mezzanotte il sabato e la domenica e di non fare più nessun tipo di musica finché non sarà dimostrato che sono stati affrontati i provvedimenti per mitigare le emissioni sonore. Decisione questa condivisa con Tommaso Coppo, invitato per tempo in Comune affinché potesse prepararsi. I titolari sono stati convocati e avvisati in giunta, poi hanno ricevuto anche la lettera di avvio del procedimento e finalmente mercoledì hanno portato la documentazione che abbiamo inviato ad Arpa con urgenza. In conclusione il Drop Cafè sa dal 2014 di avere comportamenti e strutture non conformi alla legge e da allora sa di diversi adeguare. Se il Comune non avesse preso provvedimenti avrebbe dato adito ad una situazione fuori dalla legalità, ed è difficile pensare che si stia chiedendo al Comune di agire fuori dalla legalità. Ognuno faccia le sue valutazioni e ognuno scelga le sue battaglie, ma è meglio esserne opportunamente informati.”

Le foto sono tratte dal profilo facebook del Drop Cafe

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