Sciopero e corteo per le vie di Novi per i lavoratori dell’ex Ilva: “Vogliano certezze e un futuro per la siderurgia”
NOVI LIGURE – Sciopero, presidio e corteo per le strade di Novi Ligure per i lavoratori dell’ex Ilva. Lo stop proclamato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm ferma tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia, compresi i 550 dipendenti del sito di Novi Ligure. Un numero ben lontano da quello dell’inizio della lunga e complicata vertenza. Molti lavoratori, logorati dall’incertezza e dalla cassa integrazione, hanno già lasciato. Attualmente l’ammortizzatore sociale coinvolge quotidianamente circa 170 persone, ma il recente incremento della cassa integrazione – autorizzato dal Ministero del Lavoro senza accordo sindacale – ha riacceso la protesta. “L’ammortizzatore fine a sé stesso non può più essere la risposta”, ha dichiarato il segretario provinciale Fim, Luigi Tona, sottolineando come la misura rischi di diventare un limbo senza prospettive. Anche i segretari provinciali Maurizio Cantello (Fiom) e Alberto Pastorello (Uilm) hanno ribadito la necessità di risposte chiare e di un piano industriale credibile: “I lavoratori chiedono certezze, non elemosine. Serve una visione per la siderurgia italiana”.