Autore Redazione
sabato
25 Ottobre 2025
05:16
Condividi
Cronaca - Piemonte

Funghi: tutto quello che c’è da sapere per una raccolta sicura e rispettosa in Piemonte

Funghi: tutto quello che c’è da sapere per una raccolta sicura e rispettosa in Piemonte

PIEMONTE – Autunno, tempo di boschi e di funghi. In Piemonte la raccolta è una vera e propria tradizione, ma anche un’attività regolata da norme precise che servono a proteggere l’ambiente e chi lo frequenta. Prima di partire con il cestino in mano, ecco tutto quello che c’è da sapere per raccogliere in modo responsabile e senza rischiare multe.

Il titolo per la raccolta: obbligatorio e personale

Per poter raccogliere funghi spontanei è necessario munirsi di un titolo abilitativo, che si può avere tramite versamento del contributo agli enti autorizzati – Aree Protette Regionali, Unioni Montane o Associazioni di Comuni Collinari – attraverso il sistema pagoPA.
Il titolo è strettamente personale e deve essere accompagnato da un documento d’identità; la ricevuta va stampata o conservata sul proprio smartphone per eventuali controlli.

Costi del titolo:
Giornaliero: €5
Settimanale: €10
Annuale: €30 (valido fino al 31 dicembre, con possibilità di versare più annualità in anticipo)

I minori di 14 anni accompagnati da un adulto in possesso del titolo non devono pagare, mentre i residenti nelle Unioni Montane possono usufruire di tariffe agevolate per la raccolta all’interno della propria area di competenza.

Modalità e limiti di raccolta

La Legge Regionale 17 dicembre 2007, n. 24 stabilisce che ogni raccoglitore può prelevare fino a 3 chilogrammi di funghi al giorno.
È vietato l’uso di rastrelli, uncini e contenitori di plastica, così come la raccolta dal tramonto all’alba o nelle aree interdette. I funghi devono essere raccolti interi, puliti sul posto e trasportati in cestini o contenitori areati, per favorire la diffusione delle spore.

Non è consentita la raccolta:
Nei castagneti coltivati, giardini o terreni privati adiacenti ad abitazioni.
Nelle aree interdette per motivi naturalistici o selvicolturali.
Durante le ore notturne.
Inoltre, è vietato raccogliere esemplari di Amanita cesarea allo stato di ovolo chiuso e danneggiare o distruggere volontariamente qualsiasi fungo, anche non commestibile.

Zone con restrizioni per la Peste Suina Africana

Particolare attenzione deve essere prestata nella zona di restrizione II in Provincia di Alessandria, dove la raccolta è consentita solo rispettando rigorose misure di biosicurezza.
Chi entra in queste aree deve indossare indumenti monouso, disinfettare scarpe, strumenti e veicoli, evitare contatti con suini domestici nelle 48 ore successive e smaltire correttamente il materiale utilizzato. È inoltre necessario pulire e disinfettare le zampe dei cani prima di lasciare l’area.

Sanzioni per chi non rispetta le regole

Le violazioni alle norme sulla raccolta dei funghi comportano sanzioni amministrative, previste dalla Legge Regionale 8 settembre 2014, n. 7:
fino a 30 euro ogni 500 grammi raccolti oltre il limite consentito.
Da 40 a 240 euro per chi raccoglie senza titolo abilitativo.
90 euro per l’uso di contenitori o strumenti non idonei, raccolta in aree vietate o danneggiamento volontario dei funghi.

Le sanzioni vengono aggiornate ogni due anni e applicate a partire dal 1° aprile successivo all’adeguamento.

Una raccolta rispettosa per il futuro dei boschi

Raccogliere funghi in modo responsabile significa non solo rispettare la legge, ma anche contribuire alla conservazione dell’ecosistema boschivo. Seguendo poche e semplici regole, ogni appassionato può godersi questa attività nel rispetto della natura e delle tradizioni piemontesi.
Maggiori dettagli sul sito della Regione Piemonte. 

Condividi