27 Ottobre 2025
06:01
Cremona e Pavia insieme a Seoul per celebrare il patrimonio immateriale Unesco della liuteria
PAVIA – La liuteria cremonese, patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, sarà protagonista di un grande evento culturale a Seoul dal 31 ottobre al 21 novembre, in chiusura dell’Anno dello Scambio Culturale Italia-Corea 2024-2025. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con la Korean Foundation for International Cultural Exchange (KOFICE), l’Istituto Coreano di Cultura in Italia, la Korea Creative Content Agency (KOCCA) e il National Museum of Korea, celebra il legame tra Italia e Corea attraverso musica, arte e scienza.
Al centro dell’esposizione, ospitata al Deoksugung Palace, il celebre violino “Vesuvio” 1727c. di Antonio Stradivari, appartenente alle Civiche Collezioni Liutarie del Comune di Cremona e conservato al Museo del Violino. La mostra, dedicata agli strumenti musicali storici, sarà accompagnata da un percorso che racconterà la storia della liuteria cremonese e l’eredità di Stradivari, con un’intera sala dedicata a Cremona.
L’iniziativa rientra nel “Progetto di Grande Rilevanza 2024”, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che coinvolge l’Università di Pavia e la Korea National University of Heritage. Obiettivo del progetto è sviluppare nuove tecniche di diagnostica e conservazione per strumenti musicali e tessuti storici, unendo ricerca scientifica e valorizzazione del patrimonio culturale.
Il “Vesuvio” sarà anche protagonista di due concerti nella Seokjojeon Hall del palazzo reale, eseguiti dalla violinista Ji-Young Lim, vincitrice nel 2015 del Queen Elisabeth Competition. La musicista si esibirà in un repertorio che spazia da Tartini a Grieg e Paganini, davanti a un pubblico di autorità, diplomatici e studiosi.
All’inaugurazione del 31 ottobre saranno presenti per l’Università di Pavia Marco Malagodi e Tomaso Vecchi, insieme al sindaco di Cremona Andrea Virgilio, alla direttrice del Museo del Violino Virginia Villa e al conservatore Riccardo Angeloni. “La mostra di Seoul – ha sottolineato Vecchi – nasce dalla collaborazione scientifica tra il nostro ateneo e i centri di ricerca coreani. Il Laboratorio Arvedi di Cremona rappresenta oggi un punto di riferimento mondiale per gli studi diagnostici sugli strumenti storici”.
All’inaugurazione della mostra e al concerto, entrambi il 31 ottobre, parteciperanno per l’Università di Pavia, il professor Marco Malagodi e il Prorettore agli Affari Istituzionali Tomaso Vecchi con il sindaco di Cremona Andrea Virgilio, la direttrice del Museo del Violino Virginia Villa e il conservatore Riccardo Angeloni.
“La mostra sugli strumenti musicali storici di Seoul – sottolinea il Prof. Tomaso Vecchi, Prorettore agli Affari Istituzionali dell’Università di Pavia – con la straordinaria presenza di un violino di Antonio Stradivari, affonda le radici nella stretta collaborazione di ricerca scientifica sui Beni Culturali che l’ateneo pavese ha avviato da anni con diverse università e centri di ricerca coreani, oltre che con importanti istituzioni museali come il National Palace Museum. L’Università di Pavia entra a pieno titolo in questa importante collaborazione a partire dalla presenza nel comune di Cremona del Laboratorio Arvedi sempre dell’Università di Pavia e che costituisce a livello internazionale un centro di riferimento per gli studi diagnostici e scientifici condotti sui violini storici realizzati dai più grandi liutai del passato”.
Violino “Vesuvio” Antonio Stradivari 1727
Realizzato intorno al 1727 dal celebre liutaio Antonio Stradivari, il violino “Vesuvio” è uno degli strumenti più affascinanti della sua maturità artistica. Il nome, ispirato al rosso intenso della vernice, evoca il calore e la potenza del celebre vulcano italiano. Un soprannome coniato – secondo la tradizione – dal violinista Jan Hambourg, uno dei suoi primi celebri interpreti. Nonostante le prime notizie documentate risalgano a soli 150 anni fa, lo strumento ha attraversato il mondo, passando per mani illustri. Acquistato nel 1919 dalla rinomata casa W.E. Hill & Sons di Londra, il violino apparteneva all’australiana Florence Martin, fisica ed esploratrice, che lo aveva ereditato dal padre Sir James Martin, tre volte premier del New South Wales. Nel corso del Novecento, il “Vesuvio” è stato suonato da grandi solisti internazionali: da Jan Hambourg allo spagnolo Antonio Brosa, fino a Remo Lauricella, raffinato violinista anglo-italiano e per anni primo violino della London Philharmonic Orchestra. Lo Stradivari “Vesuvio” ha vissuto palcoscenici prestigiosi: tra i più celebri la Carnegie Hall di New York per la prima mondiale del Concerto per violino e orchestra Op. 15 di Benjamin Britten del 28 marzo 1940, con Brosa al violino e la New York Philharmonic diretta da John Barbirolli. Nel 2003, il “Vesuvio” è stato donato alla città di Cremona da Remo Lauricella. Oggi è custodito ed esposto al Museo del Violino.
Foto di Miguel Alcântara su Unsplash