28 Ottobre 2025
05:55
“Fatti poco chiari nel Gruppo Amag”: Locci (Fratelli d’Italia) invoca una commissione speciale d’indagine
ALESSANDRIA – “I cittadini hanno diritto alla verità. Basta zone d’ombra”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia di Alessandria, Emanuele Locci, ha chiesto la creazione di una commissione speciale d’indagine sulla gestione di tutto il Gruppo Amag negli ultimi dieci anni. L’esponente della minoranza ha auspicato “un lavoro serio, documentato e pubblico, per ricucire il rapporto tra Palazzo e città. Vado avanti, senza paura” ha rimarcato Locci, rappresentante della minoranza nel Comitato per la Governance del Controllo Analogo delle società partecipate.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha depositato la proposta di istituzione di una Commissione speciale d’indagine sull’operato del Gruppo Amag e delle società partecipate del Comune di Alessandria nel periodo 2015-2025. L’iniziativa – formalizzata con atto completo di criteri organizzativi, tempi certi e impegno alla pubblicazione degli esiti – nasce “dall’esigenza di fare piena luce su una stagione caratterizzata da troppe opacità e questioni irrisolte” ha aggiunto Locci.
“Negli ultimi anni si sono accumulati fatti poco chiari che impongono un approfondimento trasversale e indipendente del Consiglio Comunale, a partire dai presunti errori tariffari e conseguente svalutazione patrimoniale per oltre 15 milioni di euro; agli accordi transattivi ritenuti in contrasto con l’interesse aziendale, con presunti danni erariali per molti milioni; ai frazionamenti negli affidamenti in potenziale contrasto con la normativa; ai milioni di euro in consulenze spesso non adeguatamente motivate, alla vicenda della centrale a biomasse di Aulara, costata quasi 2 milioni di euro senza che l’impianto abbia mai funzionato; ai lunghi periodi di assenza delle figure preposte all’anticorruzione; a un quadro generale di scarsa trasparenza nella gestione e nella comunicazione verso il Consiglio e la cittadinanza. La città non può vivere di mezze verità. Quando in gioco ci sono servizi essenziali e risorse pubbliche, il dovere della politica è accertare, capire, correggere” ha proseguito Emanuele Locci “per questo proponiamo una Commissione con poteri di audizione e acquisizione atti, tempi definiti e un impegno preciso: una relazione finale dettagliata e pubblica. Solo così possiamo riconciliare la politica con la città e ripristinare fiducia e responsabilità”.
La proposta di deliberazione stabilisce che questa commissione possa agire in quattro mesi, un tempo prorogabile una volta sola per due mesi. Secondo Locci la commissione dovrebbe essere composta da 7 consiglieri, 4 di maggioranza e 3 di minoranza con la presidenza assegnata alla minoranza. La Commissione avrebbe la possibilità di acquisire documenti, fare audizioni interne ed esterne, oltre sopralluoghi, con la relazione conclusiva da discutere in Consiglio e la pubblicazione integrale tramite gli strumenti ufficiali del Comune. “Non è un processo alle intenzioni, è un servizio alla verità – ha concluso Locci –. chi ha operato correttamente non ha nulla da temere. Dove emergeranno errori o responsabilità, dovremo indicare correzioni e azioni conseguenti. Chiedo a tutte le forze politiche di sostenere questa iniziativa: la trasparenza non ha colore”.