Report Caritas Alessandria: poveri in costante aumento. Solo con il reddito di cittadinanza calavano le richieste
ALESSANDRIA – “Non ho mai visto calare la povertà”. L’amara considerazione del Vescovo di Alessandria, Guido Gallese, pastore della Diocesi da 13 anni, ha fatto da cornice alla presentazione del report 2024 della Caritas sulla povertà e sui servizi offerti alle persone bisognose. Nell’analisi curata dalla sociologa dell’Università Piemonte Orientale Arianna Antinori con il supporto dell’associazione Cultura & Sviluppo, si evidenzia “un aumento significativo di accessi in tutti i servizi di Caritas”. In particolare nel 2024 il Centro di ascolto ha registrato 1685 presenze, aumentando del 69% rispetto al 2023 e del 152% rispetto al 2022. Le persone tesserate alla mensa sono aumentate invece del 42%, rispetto al 2023 passando da 393 a 561 e dell’80% rispetto al 2022 quando i tesserati erano 312. All’Emporio della Solidarietà, istituito nel 2023, il numero di famiglie registrate è passato da 127 a 202 (+59%). Anche gli accessi all’ambulatorio sono aumentati: dal 2022 al 2023 passano da 532 a 970, fino alle 1700 presenze nel 2024. Negli ultimi due anni le presenze all’ostello maschile sono stabili attorno alle 180, ma si registra quasi un raddoppio dal 2022 al 2023 passando da 98 a 189 (+92%). Il numero degli accessi femminili è invece più stabile, attorno alle 50 unità per quasi tutto il periodo considerato visto il numero più limitato di posti e la diversa gestione del servizio.
Nell’analisi degli ultimi otto anni è emersa, sottolinea il Report Caritas, “una flessione negli accessi nel 2020 e 2021 che è da imputarsi all’attuazione delle norme di distanziamento e contingentazione, nonché a una maggiore difficoltà nella gestione dei dati in situazione di emergenza. Per quanto riguarda però le presenze negli ostelli, il calo può essere anche interpretato come effetto della misura del Reddito di cittadinanza, che in questo periodo complesso è stato per molte famiglie la possibilità di accesso ad un reddito stabile”.
“Dalla fine del Covid, noi lo chiamiamo ‘la rete del reddito di cittadinanza’” ha spiegato un operatore intervistato dalla dottoressa Arianna Antinori “è stato quel periodo che noi chiamiamo magico perché in quei due anni e mezzo, con mille contraddizioni, con tutti gli errori e anche le inefficienze che ha comportato, ma sono stati gli unici due anni e mezzo in cui noi e Caritas abbiamo rilevato un calo delle richieste, soprattutto dal punto di vista abitativo. Il reddito di cittadinanza, prevedendo anche quella quota in più per chi aveva un appartamento in affitto e quindi doveva pagare l’affitto, è stato l’unico periodo in cui abbiamo visto un calo del ricorso alle nostre strutture. Questo ha prodotto una riduzione di quel tipo di domanda e di emergenza, che è riesplosa quando poi è stato trasformato in assegno di inclusione poiché è esclusivo ed è un percorso ad ostacoli per cui le persone fanno fatica ad accedervi”.
“Purtroppo” ha aggiunto il Vescovo Gallese su Radio Gold “continua il divario tra i ricchi e i poveri. O si prendono provvedimenti oppure le cose continueranno così. Io mi sono rivolto con preoccupazione alle autorità del nostro territorio per capire cosa si può fare per il futuro”.
Nel report, inoltre, vengono analizzati i bisogni rilevati. “I problemi economici e legati al lavoro, insieme, superano il 60% delle problematiche delle persone che si rivolgono a Caritas. Questo dato è interessante poiché spia del fenomeno del lavoro povero. A questo poi segue un 10% di difficoltà legate alla migrazione/immigrazione, riconducibili, alle tempistiche e agli ostacoli per ottenere i documenti e regolarizzare la propria posizione. Di conseguenza non mancano i problemi abitativi, che nel 2024 ad Alessandria hanno interessato 228 famiglie sulle 1584 tra persone/famiglie incontrate in questo anno (dato in crescita rispetto al 2023, quando erano 146). Sebbene in misura meno incidente, non manca comunque una considerevole numerosità di problemi familiari e di salute”.