Autore Redazione
giovedì
7 Aprile 2016
22:52
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Eventi - Alessandria

La sospensione e il punto di vista. Recensione de “Tempi sospesi” alla Ristorazione Sociale

La sospensione e il punto di vista. Recensione de “Tempi sospesi” alla Ristorazione Sociale

ALESSANDRIA – La vita alla luce della fine della vita altrui.

In “Tempi sospesi” , presentato alla Ristorazione Sociale, giovedì 7 aprile, la regista Laura Bombonato usa la lente d’ingrandimento dello stato di vedovanza per  focalizzare l’attenzione su debolezze e meschinità.

Lo spettacolo consta di due atti unici che in comune hanno la situazione del lutto e delle convenzioni ad esso legate.  La vedovanza è uno stato di autolimitazione in nome delle formalità, ma è anche un luogo mentale nel quale debordano risentimenti e sensualità repressa.  In altri casi la morte di una persona conosciuta può essere pretesto per frasi trite e ipocrisie che denudano una società piccolo-borghese, fatta di etichette ed egoismo.

Un trait d’union ironico che gioca sull’equivoco e sul malinteso aleggia su tutte le battute. Il taglio registico privilegia il divertimento dato dal contrasto paradossale tra verità e apparenza propugnata, reale sentimento e perbenismo di facciata. Su tutto un ritmo che ha strappato molte risate al numeroso pubblico della rassegna Voglia di Teatro che ogni giovedì, alla Ristorazione sociale, propone un nuovo spettacolo e, immediatamente prima, un piatto a tema ispirato all’argomento teatrale.

In scena Elvio Bombonato, Cristina Brunetto, Daniela Cassina, Monica Cortigiani, Paola Gota, Alessandro Grazi, Nicoletta Mensi, Daniela Musso, Marinella Scagliotti, Simona Serra, Cristina Sferrella, Flavio Speranza, Danilo Seregni, Maria Teresa Traversi.

Nicoletta Cavanna

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