Giulio Greco, dal cinema alla musica: “I’ll Be Your Home segna la mia rinascita”
ALESSANDRIA – Un viaggio artistico che non conosce confini. Giulio Greco, attore, speaker, editore e ora cantautore, è arrivato a Radio Gold per raccontare la nascita del suo primo singolo “I’ll Be Your Home” e l’esordio nel mondo della musica con l’album internazionale Believe. Una chiacchierata intensa, ricca di riflessioni personali in un percorso che, come lui stesso sottolinea, «parte dall’ombra per andare verso la luce». Nato a Milano ma cresciuto tra Biella e Novara, Giulio porta con sé un vissuto complesso, segnato da cambiamenti che hanno plasmato il suo modo di stare al mondo. L’incontro con il preside Giuliano Ladolfi, poi diventato suo socio nella casa editrice che porta il suo nome, è stato decisivo: «Mi ha insegnato tutto. È diventato un padre spirituale e professionale». Dalla casa editrice al teatro, dai primi casting alle produzioni cinematografiche, Giulio Greco si è costruito una carriera trasversale, sfuggendo a ogni etichetta: «Chi ha un’anima artistica può esprimersi in tanti modi. Non voglio essere incasellato». La musica è arrivata come un’urgenza emotiva. Una nuova lingua per raccontarsi. «Quando canto vibra una parte profondissima di me. È diverso dal cinema. Sul palco tremavo: è come se arrivassi nudo davanti al pubblico». Lavorare a Believe è stato anche un percorso di cura personale: «Venivo da un momento di frattura. La musica mi ha permesso di togliere la maschera e di dialogare con la mia ombra. È stato doloroso ma liberatorio».
Il singolo “I’ll Be Your Home” nasce proprio da quella ferita trasformata in luce. È una ballad intima che custodisce un messaggio raro nel mondo di oggi: la volontà di restare un punto di riferimento anche quando una storia finisce. «Abbiamo condiviso anni della nostra vita. Come può svanire tutto nel nulla? Il brano dice: qualsiasi cosa accada, tu puoi contare su di me». Nella cover del singolo, realizzata a mano dall’artista Maia Cazzani, una figura emerge dalla penombra verso una luce che sale in forma di piramide: corpo, mente e spiritualità. Le tre forze che reggono tutto l’album.
Durante l’intervista, abbiamo parlato anche del percorso terapeutico di Giulio: «Andare in psicoterapia mi ha cambiato. Lo consiglio a tutti. Tenere tutto dentro fa marcire le emozioni. Parlare è un atto di coraggio». La scelta di cantare in inglese nasce invece da un’eredità familiare multiculturale e dal bisogno di un linguaggio che oggi sente più naturale: «Mi permette di esprimere meglio ciò che ho dentro. Ma non escludo album futuri in italiano o francese». I prossimi mesi saranno intensi: nuovi singoli in uscita, diversi live e un album che vedrà la luce in primavera, sostenuto anche da un team internazionale.