21 Novembre 2025
19:25
All’Ospedale di Alessandria presentato il registro regionale della ricerca clinica
ALESSANDRIA – È stata la IV Giornata della Ricerca in Sanità della Regione Piemonte di venerdì 21 novembre ad aprire la Settimana della Ricerca 2025 organizzata dal Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione, diretto da Antonio Maconi, e Solidal per la Ricerca. Il Salone di Rappresentanza dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Alessandria ha infatti ospitato l’appuntamento che ha riunito professionisti, ricercatori e referenti delle Aziende Sanitarie Regionali per condividere le evidenze e le progettualità che stanno rafforzando il sistema della ricerca piemontese, sotto la guida del DAIRI Regionale.
Durante la giornata sono stati presentati i risultati dell’indagine “Mappatura organizzazione e attività di ricerca sanitaria nelle ASR piemontesi – anno 2024”, che ha registrato la partecipazione di tutte le 19 Aziende del territorio. I dati illustrati hanno mostrato un incremento significativo delle attività, con una crescita del numero di studi autorizzati rispetto al 2023, per un totale di 991 di cui il 75% multicentrici regionali, oltre a 2263 studi attivi e 59923 pazienti arruolati.
È stato inoltre evidenziato un aumento dei progetti sostenuti da fondi europei, in particolare nelle Aziende Ospedaliero – Universitarie, e un ampliamento del 10% per quanto riguarda le collaborazioni con partner internazionali, a conferma della crescente competitività del Piemonte nei network europei. La diminuzione complessiva della produzione scientifica, osservata anche in oltre metà degli IRCCS italiani, indica un trend nazionale e non una specificità regionale.
Uno dei momenti centrali dell’incontro è stato dedicato alla presentazione del Registro Regionale della Ricerca Clinica, previsto dalla DGR 40-4801 del 2022. Il 2024 ha visto l’avvio del prototipo, mentre nel 2025 il progetto ha compiuto un passo decisivo grazie alla collaborazione con Fondazione GIMBE, che ha fornito un riferimento metodologico riconosciuto a livello nazionale e internazionale. L’obiettivo condiviso è quello di costruire uno strumento capace di garantire qualità, trasparenza e accessibilità alle informazioni, di progettare il Registro secondo standard elevati, di rendere visibile e aggiornata la produzione scientifica delle ASR e di potenziare la diffusione delle evidenze. Durante la Giornata, il Presidente della Fondazione GIMBE Nino Cartabellotta è intervenuto in videocollegamento per illustrare il valore di questa collaborazione.
Il programma ha previsto poi un aggiornamento sulle attività del DAIRI-R con gli interventi del Direttore Antonio Maconi e del Coordinatore della Ricerca Alessia Melito, la presentazione della rendicontazione scientifica regionale a cura di Marta Betti, Referente DAIRI-R, e una sessione dedicata agli aggiornamenti delle ASR e ai progetti strategici legati al PNRR e alla ricerca finalizzata. I lavori sono proseguiti con un momento di confronto sui Gruppi di Lavoro e si sono conclusi con una tavola rotonda, moderata da bioPmed e DAIRI-R, dedicata alla collaborazione tra Aziende Sanitarie piemontesi e cluster dell’innovazione in ambito salute.
La IV Giornata della Ricerca in Sanità ha confermato il ruolo centrale del DAIRI e del DAIRI – R come punti di riferimento per la promozione della cultura scientifica regionale, offrendo un’occasione di dialogo e coordinamento tra istituzioni, ricercatori e operatori impegnati nel consolidare la qualità e la visibilità della ricerca sanitaria del Piemonte. Federico Riboldi, Assessore alla Sanità Regione Piemonte: “La Giornata della Ricerca in Sanità della Regione Piemonte rappresenta un’occasione per valutare i risultati raggiunti e il valore della ricerca, che grazie al DAIRI è oggi componente fondamentale del nostro Sistema Sanitario e uno degli asset strategici per il percorso verso nuovi IRCCS. I dati illustrati confermano una crescita costante dell’attività scientifica e, in particolare, l’aumento delle collaborazioni internazionali, un elemento per me particolarmente rilevante perché testimonia la capacità del Piemonte di dialogare con reti di ricerca di livello europeo. Inoltre, la presentazione del Registro Regionale della Ricerca Clinica rappresenta un passaggio particolarmente significativo. Come Regione crediamo profondamente nel valore della ricerca: è un motore di innovazione, cura e sviluppo organizzativo, e i risultati di questi anni dimostrano che la strada intrapresa, grazie al DAIRI e al DAIRI-R, è quella giusta. Lo è anche grazie a un clima di collaborazione autentica, al di là di ogni forma di campanilismo, che permette alle nostre Aziende Sanitarie di crescere insieme e di costruire un sistema più forte per i cittadini”.
Antonio Maconi, Direttore del DAIRI-R e Commissario straordinario per il riconoscimento a IRCCS dell’AOU AL: “I dati illustrati parlano da soli: il percorso avviato nel 2021 sta raggiungendo gli obiettivi che ci eravamo prefissati e la fotografia restituita dalla realtà piemontese dimostra la solidità del modello adottato. La collaborazione con Fondazione GIMBE rappresenta una scelta strategica che ha consentito di rafforzare la qualità del nostro lavoro e di arrivare alla realizzazione del Registro Regionale della Ricerca Clinica, il primo esempio di questo tipo in Italia. Ci auguriamo che questa esperienza possa diventare un riferimento per altre Regioni e contribuire a promuovere una crescente cultura della ricerca e della trasparenza a livello nazionale“.
Nino Cartabellotta, Presidente di Fondazione Gimbe: “Desidero ringraziare Antonio Maconi, la Regione Piemonte e tutti i miei collaboratori per il lavoro svolto nella realizzazione di questo progetto. Il Registro Regionale della Ricerca Clinica rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza, qualità e accessibilità delle informazioni scientifiche. Mettere a disposizione delle Aziende Sanitarie uno strumento costruito su metodologie solide e standard internazionali significa rafforzare la capacità del sistema regionale di programmare, valutare e comunicare la propria attività di ricerca. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo percorso, che può diventare un modello anche per altre realtà del Paese”.