Autore Redazione
martedì
25 Novembre 2025
12:18
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Cronaca - Pavia

Maxi–blitz della Guardia di Finanza contro narcotraffico riconducibile alla ’ndrangheta. Perquisizioni anche a Pavia

Maxi–blitz della Guardia di Finanza contro narcotraffico riconducibile alla ’ndrangheta. Perquisizioni anche a Pavia

PAVIA – Sono scattate perquisizioni anche a Pavia nell’ambito del maxi–blitz della Guardia di Finanza, coordinato dalla Procura di Milano, che ha colpito una rete internazionale di narcotraffico riconducibile alla ’ndrangheta della Locride, capace – secondo gli inquirenti – di importare grandi quantità di cocaina dal Sud America verso l’Europa e l’Italia. L’operazione ha portato all’esecuzione di 28 misure cautelari: 25 persone in carcere e 3 agli arresti domiciliari. Gli indagati complessivi sono 41.

Al centro dell’inchiesta una “triangolazione di accordi” tra esponenti della criminalità organizzata calabrese, lombarda e campana, finalizzata a far arrivare la droga via mare sfruttando i canali del commercio legale. La cocaina viaggiava nascosta dentro container di merci con la tecnica del cosiddetto “rip-off”: lo stupefacente veniva inserito nei contenitori prima della partenza o durante le fasi di transito, confondendosi con i carichi regolari. Le spedizioni, partite soprattutto da Colombia e Brasile, erano dirette ai porti di Livorno e Gioia Tauro e, in Europa, a Rotterdam e Le Havre.
Il gruppo, con base operativa in Lombardia e ramificazioni in diversi Paesi europei e sudamericani – tra cui Germania, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito, Colombia e Brasile – si sarebbe avvalso di sistemi di messaggistica criptata e di contatti diretti con broker albanesi, considerati dagli investigatori un nodo chiave per la mediazione con i narcos e per la gestione delle partite di cocaina. In circa due anni, la rete avrebbe movimentato stupefacenti per un controvalore stimato in oltre 27 milioni di euro.

Determinante la collaborazione internazionale con Eurojust ed Europol, che ha consentito di analizzare chat criptate e di identificare in modo completo la struttura del sodalizio. Al vertice ci sarebbe stato un esponente della famiglia Barbaro di Platì (Reggio Calabria), in contatto con broker albanesi di livello internazionale. Complessivamente, gli investigatori hanno ricostruito importazioni per oltre 3,5 tonnellate di cocaina, di cui più di 400 chili sono stati sequestrati sia in Italia sia all’estero.
Le perquisizioni, scattate nelle ultime ore con il supporto di unità cinofile cash dog e antidroga, stanno interessando numerose province: oltre a Milano e Pavia anche Bergamo, Parma, Imperia, Como, Roma, Taranto e Reggio Calabria.

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