Carabinieri illuminano la caserma e inaugurano la panchina arancione contro la violenza sulle donne
ALESSANDRIA – Anche quest’anno la caserma Scapaccino di Alessandria si è illuminata di arancione in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un gesto simbolico con cui i Carabinieri del Comando provinciale di Alessandria, guidati dal colonnello Giovanni Palatini, rinnovano l’adesione alla campagna internazionale “Orange the World” e la collaborazione con il Soroptimist per fermare ogni forma di abuso e sopraffazione. Accanto all’accensione della facciata, quest’anno l’Arma ha voluto rafforzare il messaggio con un altro segno visibile sul territorio. Insieme all’associazione Memorial Christian Zucconi, i Carabinieri di Alessandria hanno restaurato e colorato di arancione una panchina collocata davanti alla scuola “De Amicis-Manzoni” in piazza Vittorio Veneto.
La cerimonia di accensione e l’inaugurazione della panchina, alla presenza anche del sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, sono state occasione anche per incontrare alcune delle realtà che lavorano in rete con l’Arma per la tutela delle donne vittime di violenza. L’incontro informale, guidato dal comandante del Reparto Operativo, colonnello Silvio Mele, ha permesso di fare il punto sul lavoro condiviso e, soprattutto, di dare spazio alle voci dei più giovani. Protagoniste del confronto sono state anche le pallavoliste dell’Acrobatica Alessandria e le calciatrici della squadra di calcio a 5 Lisondria. Un dialogo diretto e senza filtri in cui gli interventi della pallavolista Giulia Favero e della calciatrice Arianna Galli Priamo hanno ricordato come la violenza abbia mille sfaccettature e possa insinuarsi anche nelle parole, nelle etichette e negli stereotipi che non hanno ragione di esistere.
Durante l’incontro è stato ribadito con forza l’importanzadella prevenzione: il contrasto alla violenza deve partire dall’educazione, perché insegnare a riconoscere i comportamenti e i segnali di una relazione sbagliata significare dare strumenti per spezzare il ciclo degli abusi.
In provincia, come conferma l’aumento degli accessi registrato nel 2025 al Centro Antiviolenza me.dea, le donne stanno acquisendo sempre più consapevolezza di cosa sia una relazione violenta. “La percentuale di denunce da parte delle vittime è alta”, ha confermato il colonnello Mele. Restano però “basse” le segnalazioni di chi, pur intuendo una situazione di violenza vissuta da un’amica o da una familiare, non trova il coraggio di intervenire. E proprio qui sta un passaggio decisivo: superare timori e diffidenze per far emergere anche quelle violenze che restano sommerse.