28 Novembre 2025
22:00
Ex Ilva, riparte la produzione a Novi Ligure. Cirio, Chiorino e Bussalino: “Segnale positivo”
NOVI LIGURE – La Regione Piemonte accoglie con ottimismo il superamento dell’ipotesi di stop agli impianti del Nord dell’ ex Ilva e la conseguente ripresa della produzione nello stabilimento di Novi Ligure, dove 384 lavoratori potranno tornare in attività già da lunedì.
«È un segnale importante per il Piemonte, per lo stabilimento di Novi Ligure e per i nostri lavoratori» dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio , il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino e l’assessore alle Infrastrutture Strategiche e alla Logistica Enrico Bussalino, presenti a Roma, a seguito del tavolo ex Ilva, riunitosi oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del Ministro Adolfo Urso. «In un momento di difficoltà accogliamo con piacere ogni segnale di speranza: la ripartenza di Novi Ligure rappresenta una boccata d’ossigeno per centinaia di famiglie, ma anche la conferma che il dialogo istituzionale non si è mai fermato. Lo stesso dialogo che porteremo avanti per tenere alti i riflettori sul sito di Racconigi per tutelare l’indotto dell’acciaio» spiegano.
La Regione sottolinea inoltre l’importanza dell’impegno del Governo e del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annunciato l’arrivo a breve di passaggi decisivi nelle negoziazioni con i soggetti interessati. Un momento cruciale non solo per delineare il futuro degli stabilimenti italiani – e quindi di Novi Ligure, Racconigi e ogni sito dell’indotto che per la Regione rappresentano indistintamente una priorità assoluta – ma anche per comprendere appieno le opportunità connesse al pacchetto REsource EU per la salvaguardia dell’acciaio e alla revisione del meccanismo CBAM.
«Ringraziamo il Governo per l’impegno profuso in una situazione che sappia essere estremamente delicata» proseguono Cirio, Chiorino e Bussalino. «Il Piemonte continuerà a chiedere con forza che la vendita del gruppo sia unitaria, per garantire la tutela complessiva dell’asset strategico dell’acciaio. Allo stesso tempo, auspichiamo che da parte dei soggetti interessati all’acquisizione giunga al più presto un piano industriale chiaro e concreto, che consenta di tutelare appieno i livelli occupazionali e di dare stabilità al comparto. Siamo perfettamente consapevoli che dietro ogni lavoratore in crisi vi siano famiglie e per questo il nostro impegno nel garantire una soluzione positiva e duratura a questa situazione ereditata sarà costante e determinato».
«Da parte nostra – concludono – ribadiamo la massima disponibilità a collaborare per ogni aspetto di nostra competenza al fine i trovare soluzioni di continuità industriale, indispensabili per garantire una vera ripartenza del settore dell’acciaio».