Autore Redazione
venerdì
5 Dicembre 2025
08:40
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Cronaca - Eventi - Incontri - Casale Monferrato

Sapori di passato e futuro: a San Salvatore un incontro per il rilancio del Monferrato

Sapori di passato e futuro: a San Salvatore un incontro per il rilancio del Monferrato

SAN SALVATORE MONFERRATO – In un momento storico in cui i piccoli centri rurali si interrogano sulla propria sopravvivenza tra spopolamento e nuove opportunità, il nuovo libro di Michele Filippo Fontefrancesco, Rural Affective Economies, offre una prospettiva inedita e concreta. Non un semplice saggio accademico, ma una guida che parte dall’ascolto delle comunità per tracciare una rotta verso il futuro. In vista della serata di presentazione “Sapori di Passato e di Futuro”, che si terrà il 6 dicembre, alle 17.30, alla Biblioteca Comunale di San Salvatore Monferrato, abbiamo incontrato l’autore per anticipare i temi di un dibattito che tocca da vicino il cuore del nostro territorio.

Professor Fontefrancesco, nel suo libro parla di “economie affettive rurali”. Può spiegarci cosa intende e perché questo concetto è fondamentale per chi vive oggi in Monferrato?

«Il titolo nasce da un’osservazione semplice ma potente: l’economia di un paese non è fatta solo di numeri, bilanci o infrastrutture. È fatta soprattutto di persone, di emozioni e di legami. Nel libro racconto come molte comunità rurali, incluse quelle del nostro Monferrato, vivano spesso una sorta di “atmosfera apocalittica”, la paura che il proprio paese stia svanendo. Tuttavia, l’economia affettiva è la risposta a questa paura: è la capacità di un territorio di generare speranza e coesione sociale attorno a qualcosa di condiviso. Questo qualcosa può essere un prodotto alimentare: una forma di pane od una nocciola. Per il Monferrato, capire questo significa sapere che attraverso un’attenta strategia di valorizzazione del proprio patrimonio gastronomico presente e futuro si possa imboccare una strada che supera i problemi strutturali del territorio e rende un luogo “casa” e non solo un punto sulla mappa per una comunità ben più ampia degli abitanti dei sui comuni».

Lei sostiene che l’agricoltura da sola non basti più, ma che serva rendere un prodotto alimentare “centrale”. Che cosa significa concretamente per lo sviluppo del nostro territorio?

«Spesso cadiamo nell’errore di pensare che basti dire “siamo un comune agricolo” per garantire un futuro. La mia ricerca dimostra che non è così: l’agricoltura è fondamentale, ma deve incarnarsi in prodotti specifici che diventino il “centro di gravità” della comunità. Nel libro porto esempi concreti che possono essere di ispirazione per il nostro Monferrato. Per questo territorio, la sfida è individuare, riscoprire, perché no inventare, quei prodotti e attorno a questi unire agricoltori, commercianti e cittadini in un unico racconto. Un prodotto diventa “centrale” quando non è solo una merce da vendere al turista, ma un pezzo di identità in cui ogni abitante si riconosce con orgoglio».

Il 6 dicembre a San Salvatore Monferrato presenterà queste idee durante la serata “Sapori di Passato e di Futuro”. Perché è un appuntamento da non perdere?

«Perché non sarà una lezione , ma un momento di confronto pratico e, spero, ispirante. Discuteremo di come trasformare la nostalgia del passato in un motore per il futuro, utilizzando il cibo come strumento di riattivazione locale. Invito tutti – amministratori, produttori, ma soprattutto cittadini che amano il proprio territorio – a partecipare. Insieme cercheremo di capire non solo cosa produrre, ma come costruire intorno ai nostri prodotti quella “comunità di destino” necessaria per affrontare le sfide di domani con il sorriso e con strumenti concreti ».

Michele Filippo Fontefrancesco è professore associato di antropologia culturale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il coordinatore dl network europeo di Antropologia del cibo. Tra i suoi lavori: Food Festivals and Local Development (2020), Il cibo del futuro (con Paolo Corvo, 2021), Rural Affective Economies (2025).

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