20 Dicembre 2025
05:10
Benzi (presidente Provincia): “Restituiamo solidità a un ente gestito per 22 anni dal centrosinistra”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Amministriamo con la diligenza del buon padre di famiglia, come riconosciuto anche dal Collegio dei Revisori“. Il presidente della Provincia, Luigi Benzi, ha commentato così l’approvazione del bilancio 2026-2028 dell’ente, avvenuta questo mercoledì all’Auditorium Marengo. Benzi ha risposto indirettamente alle parole del segretario provinciale Pd, Giorgio Laguzzi, che qualche giorno fa era entrato nel merito della votazione in aula. “Mentre altri interpretano i numeri in modo creativo, noi restituiamo solidità a un Ente che per decenni ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, pagando oggi il prezzo di oltre 61 milioni di euro di soli interessi bancari totali, che nel 2042 diventeranno 95 milioni” ha continuato Benzi, che ha infine ringraziato “tutti i consiglieri di maggioranza per il costante apporto”.
Secondo il presidente, infatti, il sì al bilancio “non è solo un atto politico ma un’operazione di trasparenza contabile, necessaria per fare chiarezza sulla reale situazione finanziaria dell’Ente”. In particolare il bilancio è stato approvato con una netta maggioranza numerica e demografica:
– 64 Comuni favorevoli (147.652 abitanti rappresentati);
– 12 Comuni contrari (146.530 abitanti rappresentati).
“Il dato definitivo sancisce uno scarto di 1.122 abitanti, smentendo le ricostruzioni dell’opposizione che indicavano un margine di soli 30 voti”. I 12 Comuni che hanno espresso voto contrario sono: Alessandria, Castellazzo Bormida, Conzano, Giarole, Fraconalto, Molare, Novi Ligure, Ovada, Rosignano Monferrato, San Salvatore Monferrato, Sardigliano e Solero. Come ha ancora riferito il massimo esponente di Palazzo Ghilini, inoltre, “l’analisi dei numeri fotografa una situazione strutturale complessa, figlia delle gestioni di Centro-Sinistra (1995-2017)”.
“Al 31 dicembre 2011, anno degli ultimi mutui contratti, il debito complessivo ammontava a ben 159,2 milioni di euro. A fine 2025, il debito residuo graverà ancora sulle casse provinciali per 107,6 milioni di euro (261 mutui attivi). Solo nel 2026, la Provincia dovrà sborsare 8,78 milioni di euro per il pagamento delle rate (quota capitale: 5,1 milioni; quota interessi: 3,68 milioni). Il dato più allarmante riguarda il confronto con le risorse per le infrastrutture. La sola quota interessi (3,68 milioni dieuro) supera l’intero trasferimento annuale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), pari a 3,3 milioni, destinato alla gestione degli 1.829 km di strade provinciali. Di fatto, l’11,5% dell’intero bilancio di parte corrente (78,5 milioni di euro) è assorbito dal pagamento di debiti storici. Se tali risorse non fossero vincolate agli istituti di credito (C.DD.PP., Dexia e Barclays), la Provincia potrebbe realizzare senza problemi gli interventi di manutenzione ordinaria (taglio delle banchine, copertura delle buche e segnaletica orizzontale e verticale). Nel periodo 2012-2025 sono già stati versati 61,8 milioni di euro solo di interessi; entro il 2042, il totale degli interessi passivi raggiungerà la cifra incredibile di 95.582.085,13 euro”.
La maggioranza di centrodestra, infine, si è detta “stupita” per il voto contrario di alcuni sindaci “che, in passato, hanno ricoperto ruoli di primo piano proprio durante gli anni dei tagli governativi (Governo Renzi) e della creazione del disavanzo, senza allora sollevare proteste. Ci riferiamo a Rocchino Muliere, Sindaco di Novi Ligure e consigliere provinciale e vicepresidente dal 2014 al 2017, Emanuele Demaria, sindaco di Conzano e Consigliere provinciale dal 2004 al 2009 e dal 2014 al 2016, e Corrado Tagliabue, Sindaco di San Salvatore Monferrato, oltre che Consigliere provinciale dal 2014 al 2016″.
A seguito dei rilievi della Corte dei Conti sul disavanzo strutturale creato fino al 2017, l’Ente sta seguendo “un rigido cronoprogramma di rientro”:
• Disavanzo iniziale (2021) 17.187.433,99 euro.
• Obiettivo raggiunto (31/12/2025) il disavanzo presunto scenderà a 8.939.380,12 euro, un dato migliore rispetto alle proiezioni obbligatorie.
“Questo risanamento avviene nonostante la drastica riduzione del personale dovuta alla Riforma Delrio (L. 56/2014): dai 627 dipendenti del 2013 si passerà ai 222 previsti per la fine del 2025 (una riduzione di circa il 65%). Riguardo le linee strategiche per i prossimi due anni, infine, sono stati pianificati tre punti:
1. Investimenti stradali grazie ai trasferimenti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, circa 3 milioni di euro annui (IVA inclusa) per il ripristino del manto stradale, con una programmazione triennale, da chiudere entro marzo 2026, che interesserà tutto il territorio provinciale.
2. Scuole e Pnrr, gestione dei numerosi cantieri per l’edilizia scolastica con l’obiettivo di rispettare le scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
3. Tutela del territorio, valorizzazione ambientale e naturalistico, pur nei limiti dei poteri autorizzativi provinciali.”
