22 Dicembre 2025
05:55
Chiude il Route 66 ad Alessandria. Il saluto di Alberto e Simone: “Non è un addio, è un arrivederci”
ALESSANDRIA – Non è un saluto a cuor leggero quello di Alberto Berta e Simone Dilino ai tanti clienti che, in questi anni, sono diventati quasi “di famiglia”. Dopo sei anni, i due gestori hanno deciso di chiudere il Route 66, il bar di via Bellini ad Alessandria, a pochi passi dal Disit. Avevano preso in gestione il locale nel gennaio 2020, a ridosso di quello che sarebbe diventato l’inizio più complicato possibile: la pandemia. “Siamo partiti nel modo peggiore, ma siamo riusciti a superare il primo ostacolo”, raccontano. Da lì, colazione dopo colazione e pranzo dopo pranzo, Route 66 è diventato un punto fermo soprattutto per la popolazione universitaria: studenti di passaggio la mattina, tra una lezione e l’altra, o per l’aperitivo. Un’abitudine che col tempo si è trasformata in relazione.
Nel locale si sono festeggiati esami e lauree, ma non sono mancati i momenti “di sostegno” quando qualcosa andava storto: una bocciatura o un voto deludente. E lo “zoccolo duro” non era fatto solo di universitari: anche molti pensionati avevano scelto il bar come tappa fissa per la colazione. “La clientela non è mai mancata – spiega Simone – ma è diventato sempre più difficile far fronte alle spese e far quadrare i conti”. Una decisione presa a malincuore, ma inevitabile: l’ultimo giorno di apertura sarà lunedì 22 gennaio. Il bar lavorerà al mattino e a pranzo, poi alle 15 la serranda si abbasserà per l’ultima volta.
Quello di Alberto e Simone non è “un addio”. Hanno un “piano B” che però “non sarà immediato”. L’idea è quella di restare nel settore della ristorazione e, se possibile, non allontanarsi troppo dai clienti – soprattutto universitari – che in questi anni hanno reso Route 66 un piccolo punto di riferimento. Intanto, il saluto ai frequentatori del bar passa anche da un messaggio condiviso sui social: “Dopo sei anni è arrivato il momento di chiudere questa porta, ma non di spegnere ciò che abbiamo vissuto insieme. Questo bar è stato un sogno, una seconda casa. Non è un addio, è un arrivederci”.