30 Aprile 2016
03:11
Il Consiglio approva il bilancio 2015. Rossa: “Coerenti a chiudere i conti col passato”
ALESSANDRIA – Con 18 voti favorevoli il consiglio comunale di Alessandria ha approvato il bilancio consuntivo 2015. Contrari i due esponenti del Movimento 5 Stelle Cammalleri e Di Filippo, oltre a Fiorentino (Federazione della Sinistra) e Raica (Gruppo Misto). Gli stessi consiglieri d’opposizione hanno lasciato l’aula all’inizio della replica del sindaco Rossa. Unica eccezione i 5 Stelle e Fiorentino mentre Raica è poi rientrato sul finire del discorso del primo cittadino. “Ringrazio chi è rimasto ad ascoltare” ha detto Rita Rossa “una scelta di dignità. Ma chi oggi è uscito dall’aula non lo avrebbe potuto fare senza il nostro senso di responsabilià che ci ha portato, nel 2012, a scegliere coerentemente di riassemblare un ente in dissesto. E lo abbiamo fatto. I numeri del bilancio dicono che i conti sono a posto, questo è un dato incontrovertibile e il trend è positivo. Non avessimo avuto questo senso di responsabilità il Comune sarebbe stato travolto dai pignoramenti. Al posto nostro sarebbe arrivato un Commissario che non avrebbe trovato una sintesi tra il mantenimento dei servizi e dei livelli occupazionali. Noi invece non abbiamo lasciato indietro nessuno, abbiamo avuto una visione strategica alta. Certo, i cittadini hanno ragione a essere insoddisfatti sui servizi. Ma, nel 2012, abbiamo deciso di pensare alla crisi del sistema delle cooperative, quelle di tipo B ad esempio, che incidono sulla carne viva delle persone. Siamo consapevoli di attraversare una fase di transizione, ma abbiamo riorganizzato il sistema delle public utilities, salvato quello della raccolta rifiuti, diminuito la Tari per alcune categorie, bonificato il Teatro e organizzato una stagione teatrale, trovato i fondi per il cantiere di Santa Maria di Castello, fatto ripartire il cantiere del Ponte Meier e siamo rientrati nel patto di stabilità, nel 2014 e nel 2015. Nel 2011 le perdite erano di 53 milioni e un debito di 312 milioni. Oggi l’utile è di 2.4 milioni di euro e abbiamo ridotto il debito. Per immaginare il futuro abbiamo dovuto prima chiudere i conti con il passato. Non mi vergono di essere il sindaco meno amato di Italia se questo vuol dire essere stata coerente con quello che avevamo detto di fare e ci siamo riusciti.”
Gli applausi dai banchi della maggioranza al termine dell’intervento del sindaco hanno fatto da contraltare alle osservazioni della minoranza, nella prima parte del dibattito, iniziato con l’intervento del presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, Giancarlo Aiassa.
In basso i consiglieri di opposizione usciti dall’aula
“Nel 2010 la pressione tributaria pro capite era di 471 euro, nel 2015 è di 748 euro” ha detto Giovanni Barosini, dell’Udc “ma questo non si è tradotto in migliori servizi. E 220 giorni per pagare i fornitori sono troppi. Sulla riscossione va adottare una strategia più efficace.”
“Sulla pressione tributaria è bene ricordare il dato del 2011” ha poi risposto l’assessore Giorgio Abonante “cioè di 674 euro a cittadino.” “E nel 2012 il ritardo nel pagamento arrivava fino a 365 giorni, un anno intero” ha aggiunto il capogruppo Pd Fabio Camillo.
“Non condivido l’entusiasmo della maggioranza” ha precisato Roberto Sarti, della Lega Nord “non intravedo alcun motivo di euforia. Restano i dubbi. Oggi l’avanzo è di 6 milioni, 53 in tutto se si contano gli anni precedenti. E se come dite i conti sono stati sanati perchè non si investe nella sicurezza, perchè non si mettono a posto le strade?”
“Quei 47 milioni di differenza riguardano il disavanzo 2011” ha successivamente ribattuto Fabio Camillo “sono confluiti nella massa passiva del dissesto.”
Critico anche Emanuele Locci, di Fratelli d’Italia: “Alle opposizioni non è stata data la possibilità di approfondire questo documento. Il parere dei revisori dei conti è arrivato solo mercoledì. Serviva più tempo per confrontarci. Così l’opposizione non ha potuto produrre degli emendamenti. Sono allibito, ma non certo sorpreso, visto che ancora non mi sono stati ancora forniti i dati di spesa per ogni direzione, come ho chiesto lo scorso 22 marzo. E poi è da un anno e mezzo che aspetto di conoscere come sono stati spesi i 12 milioni di euro del Pisu. Questo ente non ha una bussola. E manca il controllo sulle società partecipate, come affermato dagli stessi revisori. Secondo il testo unico sugli enti locali il termine ultimo era dicembre 2015, non dicembre 2016.”
“Le criticità sono evidenti” ha aggiunto Domenico Di Filippo, del Movimento 5 Stelle “Sono state solo spostate delle voci di spesa corrente, rispetto al 2012 la situazione non è migliorata. Per noi il centrodestra e centrosinistra solo la stessa cosa. Il patrimonio di questo Comune si è ridotto a ben poca cosa. Il Ponte Meier sembra un cinematografo, viene aperto in occasione della StrAlessandria, poi viene di nuovo chiuso. La Cittadella è semicrollata. E serviranno molti milioni per riaprire tutto il Teatro.”
“Per ridurre la spesa si sono ridotti i servizi” ha attaccato Piercarlo Fabbio, del Pdl “e chi parla di minori trasferimenti da parte dello Stato deve sapere che la somma attuale di questi trasferimenti più la pressione tributaria è di 84 milioni, nel 2015. Nel 2010 era di 79 milioni. Oggi la spending review è impossibile se il costo del debito passa da 7 a 15 milioni. Si è deciso di ridurre gli investimenti, è una scelta ben precisa.”
“Non capisco come il fatto di investire se si hanno meno entrate possa essere visto come fattore positivo” ha precisato l’assessore al Bilancio Giorgio Abonante “E’ proprio questo che ha causato il dissesto che, ricordo, ci è stato imposto.”
Francesco Conti