Autore Redazione
lunedì
2 Maggio 2016
22:00
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Politica - Piemonte

Il Pubblico Impiego si ferma e da Torino chiede a gran voce il rinnovo del contratto

Il Pubblico Impiego si ferma e da Torino chiede a gran voce il rinnovo del contratto

AGGIORNAMENTO MERCOLEDI – “Retribuzione, innovazione, professionalità, qualità e produttività per i cittadini”: è questo che stanno chiedono i lavoratori di tutti i servizi pubblici del Piemonte che questo mercoledì si sono radunati a Torino per lo sciopero regionale del Pubblico Impiego. Dopo aver atteso sette anni, Cgil Fp Cisl Fp Uil Fpl Uil Pa hanno deciso di manifestare a gran voce il disagio degli oltre 100 mila lavoratori piemontesi del settore pubblico, della sanità privata e del terzo settore, chiedendo “un vero contratto“.

 

 

PIEMONTE – Domani, mercoledì 4 maggio, si terrà lo sciopero del settore pubblico. La protesta è stata indetta da tutti i sindacati: Fp Cgil, Fp Cisl, Fisascat Cisl, Uilfpl, Uilpa e Uiltucs ed è na iniziativa unitaria per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego e per denunciare una situazione complicata che danneggia non solo i lavoratori ma tutti i cittadini italiani. 

Come spiegato da Gianluca Di Blasi, Fp Cgil, “prima di tutto abbiamo la necessità di rinnovare i contratti nazionali scaduti nei Ministeri, nelle agenzie fiscali, negli enti pubblici non economici, negli enti locali, nella sanità pubblica e privata. I contratti non si rinnovano da più di sette anni. Non vengono stanziate nelle leggi di stabilità risorse adeguate per far fronte alla necessità di rinnovo che in Italia riguarda 3 milioni di lavoratori. Questi ultimi in più di sette anni di blocco hanno perso quasi 4 mila euro lordi per i mancati aumenti. Secondo noi non è un problema che riguarda solo il settore perché maggiori retribuzioni a questi lavoratori vorrebbe dire una capacità di spesa con un ritorno sul sistema Italia molto importante. Poi c’è una questione di qualità del servizio. La recente legge di stabilità abbassa al 25% il turnover. In pratica per quattro lavoratori pubblici che vanno fuori dal sistema per pensionamento o altri motivi c’è la possibilità di assumerne una persona soltanto per di più con una serie di vincoli. Quindi una amministrazione pubblica sempre più vecchia e con meno operatori produce un servizio non all’altezza.”

Il problema riguarda anche la forza lavoro nel complesso: “sulle pensioni se non si superano i vincoli della legge Fornero il problema sarà sempre maggiore. Soprattutto in alcuni settori c’è bisogno di avere dei giovani non solo per un ricambio generazionale ma anche per dare quelle energie necessarie in certi ambiti“.

Nel difficile momento figura senz’altro anche la questione sanitaria, in particolare quella piemontese: “il Piemonte – continua Di Blasi – ha perso sulla Sanità Pubblica più di 4 mila addetti negli ultimi anni. Le assunzioni estremamente ridotte hanno prodotto e producono ricadute gravi sui cittadini. Poi l’entrata in vigore della normativa europea sul riposo tra un turno e l’altro istituisce dei paletti che istituiscono una garanzia a beneficio dei lavoratori che però dovrebbero essere compensati da un maggior numero di operatori. Ormai molti turni sono sfiancanti per i lavoratori del settore sanitario e in qualche maniera ci sarebbe la necessità di avere più personale. Il Piemonte dovrebbe uscire nei prossimi mesi dal piano di rientro sulla Sanità e quindi potrebbero esserci maggiori possibilità di assunzioni ma noi manteniamo molta cautela. Ci sembra comunque che le centrali uniche per l’acquisto di beni e servizi sulla sanità che dovevano servire a fare economie di scala stentino a decollare e che le assunzioni latitino. Quindi il sistema sanitario è in forte difficoltà con molte strutture piemontesi al collasso, per giunta in una regione e in una provincia come la nostra, con una età media molto avanzata e quindi con necessità di maggiori cure.”

 

LE RAGIONI DEI SINDACATI E DEI LAVORATORI

#Contratto Subito per:

– Rinnovare i Contratti Nazionali di Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non economici, Enti Locali, Sanità Pubblica e Privata, Cooperative Sociali e Terzo Settore.

– Rilanciare la contrattazione decentrata.

– Aumentare di 150 euro le retribuzioni ferme da oltre sei anni. Il blocco del contratto è già costato a ogni lavoratore circa 4000 euro.

– Superare i vincoli della legge Fornero sulle pensioni. Abbiamo bisogno di giovani per garantire un futuro ai servizi pubblici.

Il Sistema sociosanitario piemontese così non va:

-Carenza di personale

– Assistenza ridotta

– Riduzione dei fondi per acquisto beni e servizi

– Cure domiciliari e continuità assistenziale a rischio.

– Bisogna assumere per ridurre le liste d’attesa.

 

#GiustOrario e Vertenza Occupazione per:

– Garantire il giusto diritto al riposo per tutti gli operatori, pubblici e privati

– Rispettare gli orari di lavoro per garantire servizi sicuri ai cittadini e i diritti di chi lavora

– Rispettare le norme di legge e contrattuali attraverso un piano regionale di assunzioni finalizzato alla riduzione drastica delle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie e alla creazione di nuovi posti di lavoro per professionisti sanitari e sociosanitari, medici, infermieri, OSS

Sull’assetto istituzionale regionale avvio immediato di un confronto tra istituzioni piemontesi e organizzazioni sindacali per:

– Evitare la riduzione dei servizi ai cittadini e alle imprese che sarà causata dalla riforma Madia per la riduzione della presenza sul territorio dello Stato e del sistema degli enti territoriali

– Individuare una proposta organica di ridisegno delle funzioni pubbliche e istituzionali sul territorio che coinvolga tutte le articolazioni dello Stato e degli enti territoriali (Prefetture, Camere di Commercio, Province, Servizio sanitario regionale, Ministeri, INPS, INAIL, Ministero del Lavoro, società partecipate, Corpo Forestale dello Stato e i Vigili del Fuoco) 

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