14 Maggio 2016
09:06
Manifestazione in difesa dell’ospedale a Casale: “la città è consapevole dei propri diritti”
CASALE MONFERRATO – “Casale ha dimostrato quanto tiene all’ospedale e alla sanità“. Sono queste le parole di Federico Riboldi, componente del Presidio Sanità, ente che ha organizzato la manifestazione di venerdì sera in difesa dell’Ospedale Santo Spirito. “È stata una bella serata, partecipata, con circa 600 persone – ha spiegato ancora Riboldi. Probabilmente neanche noi ci aspettavamo una adesione del genere. Vuol dire che la nostra cittadinanza è consapevole dei propri doveri ma soprattutto dei propri diritti“.
Secondo Riboldi ora alla giunta di Casale arriva “un messaggio molto forte. Abbiamo invitato il sindaco Palazzetti a essere presente. Non c’era nessun simbolo di partito e il primo cittadino avrebbe potuto aderire, invece ha preferito non farlo perché noi capiamo che certi equilibri sono difficili da scomodare. Alla giunta comunale è quindi arrivato un messaggio forte di distanza perché la comunità era in piazza e il sindaco era assente. Alla Regione, d’altro canto, è giunto un monito chiaro che vale per tutte le realtà piemontesi e cioè che accorpare tutto, unificare tutto, tagliare nelle strutture sanitarie periferiche è un errore ed è un segnale non accettato. Queste nuove politiche sanitarie che dovrebbero portare all’efficienza ci hanno fatto regredire: dalla seconda posizione in Europa, negli anni ’90, siamo scivolati negli ultimi posti, oggi, circa gli investimenti nell’Unione europea. La percentuale di Pil è l’ultima in Europa, seconda solo alla Grecia e in più l’aspettativa degli italiani, per la prima volta dagli anni ’60, è calata. Questa grande politica di riforma sanitaria che dovrebbe portare efficienza ha condotto a un abbassamento dell’aspettativa di vita degli italiani e questo è il campanello di allarme che dovrebbe far riflettere sul serio“.
La battaglia però di Federico Riboldi, Nicola Sirchia, Giorgio Demezzi, consiglieri d’opposizione ieri presenti alla manifestazione insieme ai cittadini non è finita: “organizzeremo – ha spiegato ancora Riboldi – un certosino lavoro di inchiesta e di divulgazione di quanto sta accadendo alla sanità monferrina, dai medici di base, alle strutture ambulatoriali, ai reparti, al dialogo con gli operatori e faremo emergere tutte le piccole e grandi mancanze che la direzione dell’Asl e della Regione stanno provocando.”
La dimostrazione dello spirito battagliero arriva da una nuova manifestazione già in programma per venerdì prossimo in difesa della clinica Sant’Anna, alle 19.