17 Maggio 2016
22:42
Alessandria: perchè un’altra delusione? Parlano gli ex Pagliari, Iacolino e Cammaroto
ALESSANDRIA – La stagione più bella dopo tantissimi anni e, allo stesso tempo, quella con più rimpianti. Il calcio spesso è paradossale. Non è giusto giudicare il 2015/2016 dei grigi solo dall’ultima partita persa a Foggia ma, di contro, è innegabile il crollo di risultati di Morero e compagni nella seconda parte di stagione. Alla fine il filotto di vittorie consecutive, con una difesa blindata, si è rivelato solo un fuoco di paglia.
Dove sarebbe potuta arrivare questa Alessandria se i desideri che il presidente Luca Di Masi aveva espresso la scorsa estate, “una squadra dal gioco offensivo, moderno, divertente, spregiudicato”, si fossero avverati? E quanto stridono le parole del patron di fronte alla strategia “conservativa” di Foggia. Certo, i satanelli si sono sempre dimostrati un rullo compressore, in particolare allo Zaccheria, ma di chi è la responsabilità di averli incrociati subito al primo turno dei playoff, quello a eliminazione diretta e quindi senza margini di errore?
Sulla stagione “a due volti” dell’Alessandria si sono espressi anche alcuni ex grigi, in panchina e in campo.
“E’ stata un’annata difficile ma importante” ha detto Dino Pagliari, indimenticato tecnico nel 2002/2003 “Il traguardo della Coppa Italia ha creato una ripercussione sul campionato. Non è facile giocare in due competizioni soprattutto rimanere ancorati con l’attenzione sul campionato. Certo, si è comunque arrivati ai playoff ma contro una delle formazioni più accreditate dei tre gironi, capace di tenere in panchina un giocatore come Floriano che in tutte le altre squadre sarebbe titolare.”
“Il Foggia è sicuramente una delle formazione più forti della Lega Pro, la squadra da battere” ha aggiunto mister Salvatore Iacolino, condottiero dell’Alessandria durante l’Eccellenza e la Serie D, quest’anno avversario dei grigi sulla panchina del Cuneo “E’ stato un campionato condizionato dalla Coppa Italia, le distrazioni erano tante. E’ stata una Coppa Italia splendida, fatta alla grande ma contro le mediopiccole del campionato l’Alessandria non è riuscita a esprimersi come avrebbe dovuto. Insomma, un discreto campionato, a fronte di una Coppa Italia giocata alla grande. La Tim Cup ha, secondo me, influito dal punto di vista fisico. Una squadra di Lega Pro non è attrezzata ne’ abituata a giocare due partite la settimana. Contro il Cuneo, li ho visti maluccio all’andata, nel ritorno giocarono un po’ meglio ma comunque non mi fecero una grande impressione. Ma la squadra c’è, con elementi di categoria superiore. Non sempre però questo assicura la vittoria di un campionato. E vincere il campionato era la cosa più importante.”
“La gara era difficile, considerato l’ambiente” ha aggiunto Vincenzo Cammaroto, ex capitano dei grigi, protagonista dei playoff per la serie B nel 2011 in un altro “inferno” come l’Arechi di Salerno, quando però la squadra dell’allora mister Sarri sfiorò il colpaccio “Non voglio giudicare la gara di Foggia dal punto di vista tattico. Sarebbe troppo facile dire che l’Alessandria è stata un po’ rinunciataria come è sembrato. Però se il mister ha preparato la partita come ha detto non è che i giocatori vanno in campo e fanno quello che vogliono. Il Foggia era la squadra peggiore da incontrare, quella che può mettere in difficoltà chiunque. Hanno fatto del gioco la loro forza, hanno una identità ben precisa. Sento spesso il mio ex compagno Floriano: già a inizio anno mi aveva parlato molto bene di mister De Zerbi. Per quello che avevo visto nella fase centrale del campionato e in Coppa Italia mi aspettavo qualcosa di più. Certo, giocare tante partite, fare tante trasferte, ha influito. Non siamo in serie A e la concentrazione si può perdere facilmente. L’Alessandria ha speso molte energie mentali nell’affrontare così tanti impegni ravvicinati.”
Francesco Conti