24 Maggio 2016
16:47
Raggiunto l’accordo alla Paglieri Sell System: garanzie per 156 lavoratori
POZZOLO FORMIGARO – “Sono due le aziende acquirenti che insieme hanno formulato un piano di acquisizione dell’intera società fallita. Sono la francese ABC Partecipation S.a.s e la torinese DPV S.p.A. che attraverso la costituzione di due new.co. PSS Distribuzione srl, in capo ad ABC, e DPV FLEX srl, in capo a DPV, daranno vita a due rami: rispettivamente PSS Distribuzione per il ramo marchi e stock e DPV FLEX per il ramo logistica e servizi“. Lo hanno riferito i sindacati a margine dell’accordo sindacale siglato lunedì e che apre un nuovo scenario per i lavoratori.
Come spiegato da Dpv S.p.A. “l’acquisizione rappresenta un importante investimento, finalizzato alla creazione di valore nel medio-lungo periodo, attraverso l’integrazione delle attività di logistica e servizi di PAGLIERI SELL SYSTEM S.p.A. all’interno di un grande gruppo nazionale, con l’obiettivo di salvaguardare il più possibile l’occupazione nella sede di Pozzolo Formigaro (AL). La nuova realtà, infatti, continuerà a dare lavoro a 124 persone a tempo indeterminato: verranno mantenuti 84 dipendenti e verranno assunti altri 40 dipendenti tra gli agenti a partita iva, che vengono, quindi, stabilizzati. L’accordo sindacale prevede anche che altri 24 dipendenti, per un totale complessivo di 107 assunti a tempo indeterminato sui 142 coinvolti dal fallimento, verranno assorbiti dall’azienda francese ABC, che rileverà i marchi commerciali“.
“Sono state giornate lunghe e faticose – ha spiegato Fabio Favola segretario della Filcams Cgil. La Paglieri Sell System è una realtà molto importante per il territorio e alla fine l’ipotesi raggiunta ha diversi punti positivi. Noi abbiamo cercato di salvaguardare più lavoratori possibile. Complessivamente abbiamo raggiunto una buona tenuta, anche se rimane la dolorosa ferita di alcuni esuberi che comunque fuoriusciranno dall’azienda“.
Inizialmente infatti la Paglieri Sell System contava circa 200 lavoratori, una forza lavoro ora ridotta a 156 dipendenti per i quali comunque le prospettive sembrano solide dopo la finalizzazione dell’acquisto da parte della DPV: “noi abbiamo seguito passo passo l’evoluzione della vicenda – ha aggiunto Favola. Abbiamo avuto più volte la possibilità di incontrare i nuovi imprenditori che hanno illustrato il piano industriale che appare con basi solide e prospettive di sviluppo. È chiaro che vanno mantenuti gli impegni in termini di investimenti, necessari per rilanciare l’azienda. Questo è l’unico modo non solo per garantire la continuità ma anche lo sviluppo del complesso. Le due realtà imprenditoriali sono leader nei loro settori e quindi la solidità di questi due imprenditori ci fa sperare che abbiamo davanti interlocutori seri, affidabili e di qualità.”
“La serrata trattativa sindacale – ha poi puntualizzato il Segretario Filcams – ha incontrato non poche difficoltà e soprattutto sul piano occupazionale il confronto si è avviato su posizioni molto distanti. La discussione che si è sviluppata ha registrato molti punti di disaccordo fino a sfociare in una brusca interruzione della trattativa. Solo in sede istituzionale presso la Regione Piemonte e con l’intervento dell’Assessore Regionale Pentenero si è potuto ricostituire il tavolo del confronto sindacale. Sono stati necessari diversi incontri no-stop per giungere alla conclusione di una ipotesi di accordo“.
Il lavoro svolto dalle RSU aziendali e da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, si è messa in campo una strenua difesa occupazionale, condotta fino al termine, e solo così si è potuto raggiungere un buon risultato sul piano numerico generale, garantendo con diverse soluzioni 116 posti di lavoro a cui vanno aggiunti altri 40 lavoratori, oggi con contratto di agenzia, che verranno assunti alle dipendenze dirette.
Nel suo complesso una garanzia di lavoro e di reddito per 156 lavoratori e per le loro famiglie. Tutti i lavoratori non trasferiti manterranno per i prossimi tre anni il diritto di precedenza in caso di acquisizione da parte delle due aziende di nuovo personale. Ai lavoratori tutti sono comunque richiesti dei sacrifici economici di non poco conto, in termini di blocco delle retribuzioni per un triennio ed una riduzione delle remunerazioni nella misura che va dal 10/15% per part-time e operai fino al 20% per gli impiegati.
L’assemblea, svoltasi nel pomeriggio di lunedì con la presenza di 124 lavoratori, ha discusso e approvato, quasi all’unanimità con 122 voti favorevoli, l’ipotesi di accordo raggiunta. “Ancora una volta – ha aggiunto Favola – i lavoratori e il sindacato hanno dato ampia dimostrazione di responsabilità e senso di sacrificio, accollandosi oneri economici pesanti e anche la perdita di posti di lavoro. La buona notizia rimane comunque la difesa di una azienda, con i suoi lavoratori, che con il fallimento sembrava ormai giunta sull’orlo del baratro”. Su di un territorio come il nostro, già pesantemente segnato dalla crisi, è da valutare positivamente l’ingresso di nuove aziende, anche straniere, cui viene riconosciuta serietà, qualità e capacità imprenditoriale.”
Soddisfatto anche Rosario Trupia della Uiltucs: “come Uiltucs siamo soddisfatti che l’iter si sia concluso con il salvataggio di tanti posti di lavoro per una realtà importante sul territorio, sottolineando che per ottenere questo risultato i lavoratori hanno dovuto accettare un taglio della propria retribuzione. La Uiltucs, in proposito, si impegnerà affinché tali sacrifici economici vengano recuperati il prima possibile”.
Cristina Vignolo, Fisascat Cisl, ha poi aggiunto: “nel ricordare che la trattativa è stata estenuante, lunga e difficile, si sottolinea che tutta la procedura era vincolata al raggiungimento dell’accordo sindacale che, con grande senso di responsabilità, ci ha portati non solo alla salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti, ma anche a consentire una concreta prospettiva di ripresa dell’azienda”.