Autore Redazione
martedì
31 Maggio 2016
03:04
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Cronaca - Alessandria

Quando i ragazzi sono i migliori maestri: il successo del progetto “Diamoci una Mano

Quando i ragazzi sono i migliori maestri: il successo del progetto “Diamoci una Mano

ALESSANDRIA – “C’erano ragazzi che non sapevano dell’esistenza delle biblioteche. Noi li abbiamo portati in quella di Alessandria, e ora prendono libri in prestito. C’erano ragazzi che non si preoccupavano delle interrogazioni. Noi li abbiamo aiutati a maturare un senso del dovere e di attenzione verso la scuola, e i loro voti sono migliorati. Sono i piccoli segnali di un cambiamento”. Esordisce così Marina Fasciolo, referente Cissaca per il progetto Diamoci una Mano 2.0 contro la dispersione scolastica dei ragazzi delle elementari e medie. 

“Abbiamo voluto intervenire in aiuto di bambini e ragazzini che hanno difficoltà nello studio legate a handicap, incapacità personali o alla condizione sociale di provenienza”, spiega Marina Fasciolo. “Cerchiamo di compensare i problemi nel fare i compiti e studiare affiancando questi ragazzi a studenti volontari, delle superiori e delle università, che vanno bene a scuola.” Non lezioni di sostegno o doposcuola, quindi, ma lezioni private che seguono il modello famigliare per cui il fratello maggiore aiuta il minore. 

La dispersione scolastica è una di quelle piaghe sociali che si sono intensificate con la crisi. Le disuguaglianze socio-economiche incidono molto sull’accesso all’istruzione, privando le fasce meno abbienti della possibilità di continuare gli studi. Obiettivo del progetto, sviluppato nel corso di questo anno scolastico, era proprio quello di contrastare la dispersione scolastica aiutando i ragazzi in difficoltà. 

E i risultati sono subito arrivati: 84 studenti si sono candidati come tutor per tenere delle lezioni di supporto, a fronte però di 36 posti disponibili, mentre i ragazzini che ne hanno beneficiato sono stati 115. Gli insegnanti, riferisce il Cissaca, hanno notato un miglioramento dei voti, una crescente passione per la scuola e disciplina nello studio. Piccoli cambiamenti che forse non rientrano nelle grandi statistiche, ma si rispecchiano in prospettive future più felici. 

“Abbiamo disseminato la città di piccole sedi per agevolare la partecipazione”, ha continuato la Fasciolo, “perché la vicinanza è fondamentale. All’ICS (altro partner del progetto, ndr) di via Verona abbiamo riunito i ragazzini delle scuole del centro, in Via Gandolfi abbiamo messo a disposizione delle stanze del Cissaca per i ragazzini del Cristo, a Spinetta Marengo l’Istituto Caretta ha fornito alcune aule per la zona della Fraschetta e la Bovio ha aperto le porte per i ragazzi degli Orti.” 

L’elemento nuovo che ha contraddistinto il progetto rispetto alle edizioni passate è stato il coinvolgimento dei genitori. Non di rado, infatti, la dispersione scolastica è determinata da una scarsa partecipazione genitoriale nel percorso scolastico dei figli. Stimolare i genitori ad avere sogni per i figli è diventato un passo decisivo. “Il cambiamento giunge se nella testa di un genitore c’è un sogno e un’aspirazione per il proprio figlio”, ha detto la dottoressa Fasciolo, “Con le mamme abbiamo prodotto un materiale poetico e letterario sui progetti che hanno per i figli, aiutando a sostenere concretamente il loro percorso istruttivo.” 

Il progetto si è concluso sabato con una festa finale nel cortile ICS di Via Verona 17. I ragazzi hanno ricevuto un diploma e un attestato di frequenza a premio dei loro sforzi.

Il prossimo anno il servizio proverà a ripetersi. “Sarebbe bello estenderci nelle nostre sedi provinciali. Ma vogliamo concentrarci sull’incremento della qualità del servizio esistente e approfondire i rapporti con le istituzioni con cui già lavoriamo.”

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