31 Maggio 2016
22:28
L’ex ds Nario Cardini: “Non avrei mai fatto contratti di tre anni. Ecco quanto costò l’Alessandria di Sarri”
ALESSANDRIA – Ai microfoni di Radio Gold l’ex responsabile dell’area tecnica dell’Alessandra, Nario Cardini, ha commentato il momento delicato dei grigi. Il suo nome resterà legato a quella squadra che, con mister Maurizio Sarri in panchina, nel 2011 sfiorò la serie B nonostante una situazione societaria a dir poco precaria. Proprio nel ricordare quella stagione Cardini ha voluto marcare alcune differenze con l’Alessandria attuale.
“Ricordo che feci 11 contratti biennali, con giocatori che conoscevo bene e graditi a mister Sarri, erano il cosiddetto zoccolo duro per poter progettare un futuro importante. Tutti fecero bene. Tutti gli altri avevano un contratto annuale. Questa, a mio avviso è la logica giusta per fare un progetto di due o tre anni. Fare contratti lunghi di tre o quattro anni e, come mi risulta, a prezzi molto alti come invece è stato fatto la scorsa estate, secondo me è un errore. Nella stagione 2010/2011 quella squadra costò in tutto 1 milione e 600 mila euro, compresa la gestione complessiva, non solo i contratti. Alla fine, poi, arrivarono in cassa 350 mila euro per la metà di Damonte e Pucino, 284 mila euro come contributo della Lega per aver inserito dei giovani.”
Cardini ha espresso anche un giudizio a proposito della rosa dell’ultimo anno: “Un organico di altissima qualità ma composto solo da nomi, eccellenti giocatori che non hanno fatto squadra come avrebbero potuto. In queste categorie vanno avanti le squadre che riescono a fare gruppo, l’Alessandria è arrivata troppo lontano dal Cittadella. I playoff sono stati più una apparizione che una partecipazione. La Coppa Italia ha distratto dall’obiettivo di vincere il campionato. Fare solo i playoff da quarta in classifica è un risultato che non può essere soddisfacente. Ora quale sarebbe il profilo giusto per un allenatore? Ne serve uno di esperienza, di alto profilo, che abbia vinto e che abbia la personalità di trascinare il gruppo. In questo caso la scelta della società sarà fondamentale, da non sbagliare.”