Autore Redazione
martedì
21 Giugno 2016
10:34
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Cronaca - Alessandria

La protesta dei lavoratori Katoen Natie arriva fin sotto la Prefettura di Alessandria

La protesta dei lavoratori Katoen Natie arriva fin sotto la Prefettura di Alessandria

ALESSANDRIA – Le bandiere del Cobas sventolano in Piazza della Libertà ad Alessandria. Martedì mattina, infatti, tra le 30 e le 50 persone si sono riunite sotto il palazzo della Prefettura: sono i lavoratori della Katoen Natie, multinazionale che opera all’interporto di Rivalta Scrivia, i quali da mesi protestano contro il cambio d’appalto delle cooperative che lavorano per la Katoen.

I lavoratori si erano in realtà ritrovati, nel primo mattino, in sciopero davanti ai cancelli della Katoen. Sul posto hanno trovato le forze dell’ordine e così i manifestanti si sono recati, con un lungo corteo di auto, proprio sotto la Prefettura per continuare la protestae dare maggiore forza alle loro contestazioni.

Due i punti maggiormente contestati dai lavoratori: l’accordo firmato a maggio da Cgil, Cisl e Uil sul passaggio a una nuova cooperativa e l’applicazione del contratto a tutele crescenti (Jobs Act) che penalizza i lavoratori con anzianità. “Il passaggio a una nuova cooperativa deve avvenire”, ha chiosato un rappresentante del Cobas, “ma deve rimanere la tutela dell’articolo 18. C’è un forte rischio di esuberi, inizialmente l’azienda voleva licenziare 60 persone, ora con l’accordo potrà licenziare i lavoratoti uno a uno, offrendo una buonuscita di 7000 euro lordi e la mobilità. Se ci rifiutassimo, allora saremmo espulsi per via del decreto legislativo”.

L’azienda prevede di liquidare entro l’autunno circa 90 dipendenti, fa sapere il Cobas annunciando battaglia. Il sindacato lamenta anche altri problemi. Dai conteggi sulle buste paga precedenti risultano cifre non versate, contributi pagati e mai ricevuti. La nuova cooperativa ha chiesto ai lavoratori di rinunciare a queste eccedenze, ricevendo però un secco no. I lavoratori avevano incontrato nelle settimane scorse il Prefetto Romilda Tafuri, la quale ha sostenuto che si sarebbe seduta a un tavolo solo se i “lavoratori avessero rinunciato a quelle cifre – hanno sostenuto i lavoratori”. Il colloquio, ha detto il sindacato, è stato informale e sbrigativo, senza le controparti della cooperativa e della Katoen, e di fatto non è stato redatto nessun verbale.

 

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