27 Giugno 2016
22:00
I cittadini di Casalbagliano si rivolgono all’Europa: “nel 2016 ancora costretti a navigare a 640 Kbps”
CASALBAGLIANO – Conta circa 1200 residenti ed è ancora in fase di espansione, con nuove case e aziende in via di costruzione. Nel sobborgo alessandrino di Casalbagliano, oltre ai problemi legati ai continui allagamenti, il tempo si è fermato a venti anni fa, almeno per quanto riguarda internet. Mentre nel vicino capoluogo si viaggia su banda larga, o addirittura ultralarga, a soli 3 Km di distanza i Pc sono inchiodati a 640 Kbps. Una lentezza, ha denunciato Giovanni Gigantino del Comitato Casalbagliano, diventata insopportabile soprattutto per chi, oggi, potrebbe lavorare da casa sfruttando la rete. Il problema, ha sottolineato il cittadino, è purtroppo condiviso anche da molte altre famiglie residenti in piccoli centri e rende impossibile anche solo guardare un breve video su Youtube. “A Casalbagliano restiamo ore a fissare la rotella di caricamento per poi ‘goderci’ un’immagine e un audio non fluidi che dopo pochi secondi si bloccano di nuovo“. Stanchi di attendere di poter finalmente entrare nell’era 2.0, i membri del Comitato cittadino hanno scritto alla Direzione generale dell’informazione e dei mezzi di comunicazione europea, affichè le annunciate “autostrade” della rete, realizzate anche attraverso finanziamenti comunitari, prevedano ‘svincoli’ fino alle case di paesi e sobborghi come Casalbagliano. “Sappiamo che, in questi casi, le compagnie investono dove è possibile massimizzare i profitti e una realtà con 1200 abitanti non è certo appetibile. Nel 2016 però a Casalbagliano la fibra ottica resta ancora fantascienza perchè qui, parlando di internet, siamo ancora all’età della pietra”.
I residenti del sobborgo, ha aggiunto Giovanni Gigantino, negli anni si sono dovuti attrezzare con chiavette o affidandosi a compagnie private per recuperare terreno in tema di connettività, ma di strada da fare ne resta davvero molta. “All’inizio pensavamo che la velocità di internet sarebbe progressivamente aumentata. Ad oggi, però, nulla è cambiato rispetto a 8 anni fa e molti di noi hanno anche deciso di togliere la linea fissa di Telecom dopo l’ennesima fattura in cui la compagnia ci ringraziava per aver scelto internet a 7 mega quando, in realtà, noi ne avevamo, e ancora ne abbiamo, solo mezzo di mega. Con le chiavette o altri sistemi i computer vanno certamente più veloci ma in ogni caso noi non abbiamo lo stesso servizio di cui godono altri cittadini. Molti residenti, oltretutto, oggi avrebbero la possibilità di seguire corsi di formazione on line pagati dalle aziende, ad esempio di inglese. Ma mi spiega cosa può imparare un cittadino di Casalbagliano che si siede davanti a un pc che a casa che va a 640 Kbps? La cosa inconcepibile, vorrei precisarlo, è che non stiamo parlando di un paesino sperduto nelle montagne, ma di un sobborgo a 3 km da un capoluogo di provincia che conta 100 mila abitanti”.
Di seguito il testo della lettera inviata a Paul Robert Madelin.
“Il Comitato Casalbagliano, sobborgo distante circa 3 KM da Alessandria, desidera sottoporre alla Vostra attenzione un disservizio che ormai da un ventennio, con l’evolversi della società e l’aumento demografico del paese, si è trasformato in un vero e proprio problema. Negli anni si sono portate avanti da parte dell’Europa, dello Stato e delle Regioni, delle politiche atte ad incentivare i privati ad investire nei territori maggiormente disagiati, considerati “zone a fallimento di mercato” (definite claster C e D).
Oggi come oggi, sentiamo parlare di banda larga, banda ultra larga e ci chiediamo: dove? Quando? Noi a Casalbagliano nel 2016 al massimo viaggiamo a 640 Kbps!!! Il “Digital divide”, parola da voi molto usata per definire le nostre zone, è ancora una questione non risolta, nonostante tutti gli studi portati avanti da organi governativi. Siccome i maggiori finanziamenti arriveranno dai vari fondi Europei per lo sviluppo e sappiamo che saranno attuati degli investimenti in merito, riteniamo importante sapere se le istituzioni Europee vigileranno su come e dove verranno utilizzati quei fondi e se veramente le situazioni miglioreranno nelle zone disagiate.
Molti comuni dell’alessandrino, infatti, rientreranno in fascia D (cluster D, tecnicamente): si tratta dei comuni sotto i 2500 abitanti e per loro si prevede un collegamento“to the cabinet”, cioè la fibra ottica arriverà alla cabina o nodo più vicina e non direttamente all’abitazione. Metaforicamente, pare di capire che, l’ente pubblico costruirà le “autostrade” ma degli svincoli per raggiungere i paesi e i sobborghi chi si preoccuperà? Il nostro sobborgo è arrivato in pochi anni a circa 1200 abitanti, ed è in fase di espansione, con la costruzione di nuove case e nuove aziende, che ormai richiedono sempre più servizi di base, come ad esempio la copertura internet, perché molte persone oggi hanno la possibilità di avere i cosiddetti “Smart job” e quindi di lavorare da casa. Vi invitiamo a vigilare sulla questione sopracitata, perché sarebbe anche un modo per dimostrare che l’Europa, non è fatta esclusivamente di regole e cavilli burocratici, ma anche di persone che si occupano dei problemi dei contribuenti europei“.
Tatiana Gagliano