Autore Redazione
martedì
19 Luglio 2016
22:00
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Politica - Novi Ligure

Il sindaco di Novi scrive a Renzi: “dopo due anni nemmeno un soldo per i novesi colpiti dall’alluvione”

Il sindaco di Novi scrive a Renzi: “dopo due anni nemmeno un soldo per i novesi colpiti dall’alluvione”

NOVI LIGURE – L’alluvione dell’autunno 2014 è una ferita ancora aperta a Novi Ligure. Difficile dimenticare la pioggia battente del 13 ottobre e il fiume di melma che aveva invaso strade, case e negozi. In sei ore, quel giorno, era caduta metà della pioggia che Novi era abituata a vedere in un intero anno. Messa in ginocchio da quella prima violenta ondata di maltempo, la città dopo poche settimane era ripiombata nell’incubo alluvione altre due volte, il 4 e 15 novembre. Il bilancio di quell’autunno fu pesantissimo: circa 7 milioni di euro di danni ai privati e 2 milioni di euro per il patrimonio pubblico. Di tutto quel denaro per rimettere in sesto la città, dopo due anni, si sono visti però solo 840 mila euro stanziati per gli interventi di somma urgenza. A Novi non è ancora arrivato “un soldo” per i risarcimenti ai privati e per la messa in sicurezza del territorio. Lo ha ricordato il sindaco della città, Rocchino Muliere, che “stanco” del silenzio assordante delle Istituzioni ha deciso di scrivere direttamente al Premier Matteo Renzi per avere finalmente “la doverosa” risposta attesa da due anni dai novesi in merito alla disponibilità o meno di fondi per i cittadini danneggiati dall’alluvione.

Di seguito il testo della lettera.

Caro Presidente Renzi,

come Lei sa, nell’autunno 2014 il nostro territorio è stato colpito da una serie di eventi alluvionali che hanno provocato danni ingenti alle infrastrutture e ai beni di privati e aziende. Ci siamo trovati di fronte ad una situazione meteorologica eccezionale. Per comprendere meglio quanto accaduto, cito un dato significativo: nella giornata del 13 ottobre, in sole sei ore, sono caduti su Novi Ligure quasi 400 millimetri di pioggia, quando la media annuale è di circa 700/800 millimetri.

L’acqua ha invaso gran parte delle strade bloccando i punti nevralgici della città e provocando l’allagamento di box, cantine, edifici ed esercizi commerciali. L’allerta meteo si è ripetuta per altre due volte, il 4 e il 15 novembre, per fortuna con minore intensità.

Il bilancio finale è stato davvero pesante per la nostra comunità: circa 7 milioni di euro di danni ai privati e 2 milioni di euro per il patrimonio pubblico. A parte la cifra di 840 mila euro stanziata per interventi di somma urgenza, non è arrivato un soldo per la messa in sicurezza del territorio e per i danni subiti da cittadini e aziende.

Purtroppo, un’ulteriore difficoltà che abbiamo dovuto affrontare rispetto a questa vicenda riguarda il silenzio delle Istituzioni. Da allora, infatti, siamo in attesa di conoscere se esistono delle risorse per risanare questa ferita, ma né dal Governo, né da altri Enti, è giunta risposta. Credo che i cittadini e chi ha investito in attività economiche abbiano diritto ad una risposta per sapere se questi fondi saranno disponili e in quale misura.

Caro Presidente, anche Lei è stato Sindaco, quindi può comprendere meglio di altri il ruolo e la responsabilità che un primo cittadino ha nei confronti della città che amministra. Faccio appello, quindi, alla Sua sensibilità affinché le risposte che attendiamo possano finalmente giungere.

Approfitto di questa lettera aperta per dirLe che Novi Ligure è ed è sempre stata una città laboriosa e solidale. Collocata al centro del triangolo Genova – Torino – Milano, la sua storia recente è legata all’industria. Qui sorge un importante stabilimento siderurgico del Gruppo Ilva, moderno e all’avanguardia, che dà lavoro a circa 800 famiglie, senza contare il personale impiegato nell’indotto, in particolare nel settore dell’autotrasporto. Qui hanno sede diverse aziende dolciarie ed agroalimentari, quali Novi-Elah-Dufour, Pernigotti, Serra Dolciaria, Bodrato e Campari. Novi rappresenta anche un nodo ferroviario strategico, infatti il nostro territorio è interessato dal passaggio del Terzo Valico ferroviario dei Giovi, infrastruttura considerata strategica dal Governo, in grado di portare benefici al Porto di Genova e a tutto il Paese. Attualmente, in qualità di amministratori della cosa pubblica, siamo impegnanti nella gestione dell’impatto che l’opera avrà sulla comunità, visti i numerosi cantieri previsti per la realizzazione della nuova tratta e per l’adeguamento della linea ferroviaria storica. Un compito non facile, come può immaginare, che ad oggi non ha portato alcun ritorno dal punto di vista economico e occupazionale.

Insomma, credo che la nostra città si appresti a svolgere un ruolo importante per lo sviluppo del Basso Piemonte e per l’intera Nazione, non solo nel settore industriale e logistico, ma anche sotto l’aspetto turistico e commerciale. Nel nostro centro storico, definito “Galleria d’arte all’aperto”, si affacciano tantissimi palazzi dipinti che costituivano, nei secoli scorsi, le residenze estive di nobili genovesi, testimonianze storiche dell’epoca d’oro della città. Nel ‘600 si svolgevano le Fiere di Cambio e Novi, per oltre settant’anni, fu considerata la “Wall Street” dell’epoca, dove venivano liquidati i pagamenti derivanti da affari stipulati in tutta Europa e per somme elevatissime.

In città si possono visitare il Museo dei Campionissimi, intitolato ai due concittadini, campioni del grande ciclismo, Costante Girardengo e Fausto Coppi, e antiche Chiese che conservano opere d’arte sacra. A pochi chilometri da Novi sorge il Serravalle Designer Outlet, il più grande Outlet d’Italia e d’Europa.

Colgo l’occasione per invitarLa personalmente a visitare la nostra città. Confidando in una sua risposta positiva, credo che ciò possa rappresentare un grande momento per avere un contatto diretto con la nostra realtà e per rendersi conto di persona delle eccellenze e delle straordinarie potenzialità presenti sul territorio. La Sua visita, oltre che gradita, sarebbe un forte segnale di attenzione del Governo nei nostri confronti e di speranza per tutta la popolazione novese“.

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