21 Luglio 2016
22:00
Ricetto di Candelo, l’incantato borgo medievale piemontese
RICETTO DI CANDELO – Archi e portali in pietra, viuzze acciottolate, imponenti mura merlate, torri e un alone di incanto. Caratteristiche architettoniche e storico-culturali dalla straordinaria bellezza che fanno di Ricetto di Candelo, intimo borgo della provincia di Biella, una delle ‘perle’ della nostra Italia, inserita meritevolmente nell’elenco dei Borghi più Belli d’Italia e insignito della bandiera arancione del Touring Club.
Un luogo di innegabile fascino sospeso nel tempo, circondato da verdi boschi secolari e dominato da un’affascinante atmosfera medievale, dove tutto sembrerebbe possibile, anche ‘tuffarsi nel passato’. Infatti, tra le mura del suggestivo paesino medievale si respira la storia di quello che una volta era un rifugio in tempo di guerra o di pericolo, e ‘magazzino’ per proteggere i raccolti della terra e animali in caso di conflitti o calamità.
Il paesino medievale, che gode di un panorama mozzafiato sull’arco alpino biellese e situato a ridosso del Torrente Cervo, si sviluppa a pianta pentagonale all’interno della cinta muraria, costruita a spina di pesce con un coronamento merlato, i cui angoli sono protetti da quattro imponenti torri rotonde. L’ origine di Canderium, antico nome di Ricetto, risale attorno al 988 d.C e dal 1400, dopo che il feudatario Sebastiano Ferrero ne divenne il signore e fece costruire la sua abitazione, denominata la Torre del Principe, è rimasta pressoché inalterata la sua estensione.
A colpo d’occhio, in questo luogo a 350 mt dal livello del mare, appaiono le cosiddette rue, che si intersecano ad angolo retto, abitazioni e antiche botteghe ben conservate, e scorci di una bellezza unica spesso immortalati da più di un regista.
Per accedere a Ricetto, un tempo protetto da due ponti levatoi, si deve oltrepassare la Torre Porta, alla cui sinistra in contrasto con le abitazioni medievali si trova un palazzo neoclassico, costruito attorno al 1819, sede del Comune di Candelo. Nelle antiche abitazioni, all’incirca duecento unità separate, non comunicanti c’era la caneva, cantina a pianoterra con pavimento in terra battuta, destinata al vino, cui si accedeva direttamente dalla strada, mentre nel piano superiore, più asciutto a cui si accedeva dal viottolo attraversando una balconata di legno, venivano conservate le granaglie.
Scendendo a sinistra della Torre sud-ovest, attraverso un viottolo che costeggia la roggia Marchesa si arriva alla chiesa di Santa Maria, menzionata già nel 1182, dalla bella facciata romanica costruita con pietre di torrente disposte a spina di pesce, al cui interno si trovano pregevoli i capitelli quattrocenteschi delle colonne, affreschi della fine del XV secolo e il pulpito della metà del XVII.
Per chi vuole ammirare un panorama mozzafiato sulle campagne, su Candelo e tetti di Ricetto deve percorrere via Lizza, lungo le mura del versante sud, e accedere alla Torre Sud.
Oggi molte delle antiche cantine sono state trasformate in botteghe di prodotti tipici, di artigianato in legno, in ceramica, in vetro, di strumenti musicali, in atelier artistici. Non solo, alcune delle abitazioni sono state trasformate in musei, come Piccolo Museo delle cose di Cucina e Pasticceria, un centro studi sulla gastronomia locale, il Museo del paesaggio naturale e storico della viticoltura, l’Ecomuseo della Viticoltura, il centro documentazione dei Ricetti d’Europa.
Tra i tanti eventi che vengono promossi all’interno, i più noti, Il Borgo di Babbo Natale con il suo presepe vivente, Candelo in Fiore, tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio ma altrettanto interessanti il Festival del libro per Ragazzi e Fumetti al Ricetto, tra Maggio e fine di Giugno e a Luglio “Birrincontro” la festa della birra prodotta da birrifici locali,
Da non perdere anche l’assaggio dei tipici croccanti dolci del Ciavarin.