Clinica Sant’Anna: per 50 lavoratori cassa integrazione anticipata dall’azienda nei tre mesi di chiusura

CASALE – Sono purtroppo confermati tre licenziamenti alla Clinica Sant’Anna di Casale Monferrato. Come spiegato dalla Funzione Pubblica Cgil, nonostante la richiesta avanzata ancora giovedì anche dai colleghi di Cisl e Uil di inserire i tre esuberi nella procedura per la cassa integrazione in deroga, la Clinica ha confermato il taglio dei tre tecnici, due di laboratorio e uno di radiologia per la cessazione di queste attività. Proprio l’ammortizzatore in deroga è infatti lo strumento individuato per aiutare i restanti 50 dipendenti della struttura ad affrontare i tre mesi di chiusura, da agosto ad ottobre, necessari alla riconversione dell’attività della Clinica Sant’Anna con i posti letto di riabilitazione psichiatrica. Grazie all’accordo raggiunto dalle parti nell’incontro di giovedì, le somme per questi tre mesi saranno anticipate da un istituto bancario contattato dalla Clinica. Quando a novembre la struttura riaprirà, il personale per cui è previsto un incremento delle attività  solo da gennaio potrà scegliere due strade: accettare la proposta dell’azienda e trasformare il contratto da full time a part  fino all’inizio dell’anno, oppure affrontare quei due mesi accedendo all’ammortizzatore sociale in quel momento disponibile, in questo caso senza anticipo da parte della clinica. 

Subito dopo l’incontro con l’azienda, la Funzione Pubblica Cgil e Uil Fpl territoriali e regionali giovedì hanno partecipato ad un tavolo di crisi con gli assessori regionali al Lavoro e alla Sanità, che ha preso atto del verbale risultante gli impegni della clinica. La Funzione Pubblica Cgil, ha precisato Francesca Voltan, si riserva ora “di monitorare l’evolversi della situazione al fine di vigilare sui livelli occupazionali della clinica”.