16 Agosto 2016
22:01
I sindaci dei piccoli comuni contro i rave: occorre colmare il vuoto legislativo
FRASSINETO PO – I sindaci interessati nel tempo, loro malgrado, dai rave party negli ultimi anni sono pronti a tornare alla carica per colmare un vuoto legislativo che non ha ancora “reso illegali in Italia” questo tipo di eventi. L’ultima scintilla l’ha fatta scoccare il rave organizzato nello scorso fine settimana a Frassineto Po. Molti giovani, diverse migliaia, hanno occupato un’area privata lungo la sponda sinistra del Sesia, poco prima della confluenza con il fiume Po, scatenando le proteste dei cittadini residenti nel Monferrato e alimentando le critiche feroci di una parte politica. Il consigliere provinciale Federico Riboldi, si è chiesto il perché dell’esistenza di due pesi e due misure. Da una parte, ha spiegato il consigliere, la Movida a Casale viene regolata con severità, dall’altra si dà libero sfogo a iniziative musicali ben più imponenti come i rave. Il pensiero è stato ripreso anche da Mario Farè, della Lega Nord di Casale, contrariato dall’invasione rumorosa. Il politico ha chiesto al Prefetto che questo tipo di manifestazioni non si ripeta più in quanto “non più giustificabili“.
Decisamente contrariati anche i sindaci che nel tempo hanno visto i loro comuni invasi da una fiumana di persone: “i comuni piccoli si trovano davanti molti disagi anche di carattere economico come la necessità di far fronte alla raccolta dei rifiuti e al loro conferimento – ha spiegato Angelo Muzio, sindaco di Frassineto Po. Noi non pensavamo mai più di dover fare i conti, nel mese di agosto, con un’invasione di questo genere. Un mese fa un evento di questo tipo era avvenuto anche a Valmacca e proprio con queste comunità, come con quella di Breme, porremmo il problema ancora una volta. È il caso di tornare sul vuoto legislativo con altri colleghi per tutelare i cittadini e la salute pubblica“.
Il sindaco di Frassineto intanto si sta muovendo per valutare l’ipotesi di “una denuncia contro ignoti, anche se non lo sono del tutto, per far scattare un elemento di denuncia e fare in modo che questa azione in futuro possa essere un deterrente contro iniziative del genere. Il resto sono questioni legate al privato che vede occupati i terreni. Poi c’è il discorso più generale sul parco del Po che deve essere difeso. C’è un interesse pubblico che deve essere tutelato e sulle quali vogliamo coinvolgere il Prefetto. Al Palazzo del Governo chiediamo che vengano valutate tutte queste situazioni”.